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Vicenza

Palazzo Thiene, avviata la vendita delle opere

«Opere dei più grandi maestri veneti» tra i quali Giovanni Buonconsiglio, Jacopo Bassano, Valerio Belli, Giulio Carpioni, Jacopo Tintoretto, Giambattista Tiepolo, Giandomenico Tiepolo. E ancora «la più importante raccolta di Oselle veneziane esistenti al mondo, una raccolta di sculture di Arturo Martini, le stampe della tipografia Remondini e una raccolta di ceramiche Borgese». No, non è un estratto della brochure di una mostra, bensì l'avviso della messa in vendita delle opere d'arte dell'ex BpVi, oggi di proprietà di "Banca Popolare di Vicenza Spa in Liquidazione coatta amministrativa". Tutti beni artistici che si trovano a Palazzo Thiene - acquistato dal Comune lo scorso anno per quasi 4,3 milioni di euro e ora inserito nel circuito dei musei civici - e che ora finiscono in vendita. La conferma arriva dall'avviso pubblicato ieri sulla stampa nazionale e internazionale ("Apollo Magazine" di Londra e la "Gazette de l'Hotel Drouot" di Parigi), nel quale oltre all'elenco dei beni, viene indicato anche il termine ultimo per la presentazione delle offerte «non vincolanti», vale a dire la mezzanotte del 28 febbraio. A scanso di equivoci, va chiarito subito un aspetto: questi beni artistici, come si legge nell'avviso di «avvio del processo competitivo», sono ad oggi «vincolati pertinenzialmente» a palazzo Thiene, vale a dire che da lì non possono essere spostati. A meno che in futuro quel vincolo, sul quale è in corso anche una battaglia legale arrivata al Consiglio di Stato, per qualche ragione non decada. Solo a quel punto, se la proprietà fosse intanto divenuta privata, il rischio che le opere lascino la loro sede attuale potrebbe diventare concreto. Ma attualmente il vincolo c'è e la Sovrintendenza non sembra intenzionata a cancellarlo.L'avviso di avvio del procedimento di cessione non riguarda tra l'altro solo i beni di palazzo Thiene, ma anche di palazzo degli Alberti, a Prato, ex patrimonio BpVi e ora di Intesa San Paolo. Là si trovano, ad esempio, la Coronazione di spine del Caravaggio, la Madonna col Bambino di Filippo Lippi e la Crocifissione di Giovanni Bellini, per citare alcuni dei beni più famosi. Anche per queste opere si apre la strada della cessione al miglior offerente, sempre però con vincolo di pertinenzialità valido. Per entrambi i siti, inoltre, come si precisa nell'avviso di dettaglio pubblicato dai commissari liquidatori, «i vincoli apposti dalle competenti Soprintendenze sui Beni sopra individuati, oltre a vincolarli pertinenzialmente ai rispettivi palazzi, qualificano ciascuno dei due distinti gruppi di Beni come "collezione", quindi come un unicum espositivo che - seppur i singoli lotti (così come indicati nei documenti predisposti dai liquidatori, ndr) dovessero in futuro appartenere a proprietari diversi - non potrà essere fisicamente sciolto in via definitiva fino al permanere dell'efficacia del rispettivo vincolo». Nello stesso documento si legge anche che «si sottolinea sin d'ora che l'efficacia della cessione di ogni singolo lotto di Beni sarà, in ogni caso, condizionata al mancato esercizio della prelazione da parte delle Autorità competenti, qualora previsto dalle normative vigenti». Ed è qui che eventualmente potrebbero farsi sentire il Comune o il ministero. Sui documenti non sono indicate cifre, ma secondo un dato emerso lo scorso aprile, e che sarebbe stato indicato in una relazione presentata alla commissione banche, a Roma, le opere di palazzo Thiene e palazzo degli Alberti - tutte vincolate - varrebbero teoricamente qualcosa come 49,38 milioni di euro. . © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessia Zorzan

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