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Noventa Vicentina

Non mantiene la figlia disabile. Papà condannato

L’imputato ha fatto mancare i mezzi di sostentamento per mesi anche all’altra figlia all’epoca minorenne
La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza
La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza
La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza
La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza

Nel novembre 2018 era già stato condannato in primo grado e l’altro giorno è arrivata anche la conferma da parte della Corte d’Appello. A un papà oggi 66enne sono stati inflitti tre mesi di reclusione e una multa di 300 euro per non avere provveduto al mantenimento delle figlie; due ragazze tra cui una disabile civile al 70 per cento e la sorella, all’epoca dei fatti, ancora minorenne.

La condanna

I giudici di primo grado e quello d’appello hanno inoltre condannato l’imputato P.B. (riportiamo le iniziali per non rendere riconoscibili le parti offese) residente a Noventa Vicentina, a versare alle figlie - costituitesi parti civili con gli avvocati Andrea Balbo e Francesco Rucco una provvisionale - somma immediatamente esigibile - dell’importo di 2 mila euro.

Le indagini

I fatti per cui il 66enne - difeso dall’avvocato Mary Pozzati - era finito a processo fanno riferimento al periodo compreso tra il dicembre 2009 e il settembre 2010. A far scattare le indagini della procura, che erano state coordinate dall’allora pubblico ministero Antonella Toniolo, era stata la denuncia presentata dalla mamma delle due ragazze. Un atto in cui la moglie dell’imputato aveva spiegato come il marito si fosse di fatto disinteressato delle figlie «facendo mancare loro i mezzi di sussistenza» come aveva poi riportato il capo di imputazione stilato dalla procura. 

Per le due sorelle il tribunale di Vicenza - in sede di separazione tra i due coniugi - aveva stabilito che il papà dovesse corrispondere la somma di mille euro mensili a titolo di concorso nel mantenimento. Soldi che però il 66enne non si era mai preoccupato di versare. Tanto che nei suoi confronti era quindi scattata la querela. Al termine delle indagini preliminari l’imputato era stato quindi mandato a processo davanti al tribunale monocratico. Che nel novembre 2018 - con la sentenza pronunciata dal giudice Pitinari - lo aveva condannato a tre mesi di reclusione e a versare 300 euro di multa nonché alla provvisionale. 

La sentenza impugnata

L’imputato - tramite il suo legale - aveva però deciso di impugnare la sentenza di primo grado chiedendo un nuovo giudizio questa volta davanti alla Corte d’Appello di Venezia. Dibattimento che nei giorni scorsi si è quindi concluso con la conferma - in toto - della condanna nei confronti di P.B. chiamato a pagare anche le spese di costituzione e patrocinio delle parti civili (come tra l’altro aveva disposto anche il giudizio in primo grado).

La lunga controversia legale

Nel corso della lunga controversia legale al 66enne, impiegato in un’azienda della provincia, erano anche state pignorate - dai legali delle figlie - somme di denaro per un importo complessivo di circa 50 mila euro. 

Denaro che di fatto andava a colmare il mancato versamento della somma stabilita dal tribunale civile (con la sentenza depositata ancora nell’aprile del 2008) per il mantenimento delle due figlie, in particolare della giovane affetta da disabilità che quindi si trovava impossibilitata a lavorare. 

Matteo Bernardini

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