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Il monumento

Alpini, una penna nera protegge la terra e Campo Marzo

Inaugurato il monumento ideato e creato dall’artista Giuliano Negretto. Il prefetto: «Un simbolo della presenza delle istituzioni in un’area critica»

Una penna nera che protegge la terra e vigila su Campo Marzo. Da ieri è ufficialmente al suo posto il monumento ideato dall’artista arzignanese Giuliano Negretto che celebra il secolo di vita della sezione alpina “Monte Pasubio”. Apprezzato, osteggiato, amato o odiato: di sicuro, il pregio della creazione è stato, se ancora ce ne fosse bisogno, di riportare al centro della vita vicentina gli alpini della sezione.

Le penne nere davanti alla stazione dei treni

E ieri mattina, 5 novembre, festa nella festa, le penne nere hanno invaso (pacificamente) la rotonda davanti alla stazione. Rotonda che era stata (sempre pacificamente) già occupata dal monumento di Negretto, che ieri ha visto anche l’attivazione dello zampillo d’acqua che completa la creazione. Anche se non è escluso che possano esserci future sorpese per un’ulteriore valorizzazione notturna. E quindi, sopo la benedizione del priore del santuario di Monte Berico, Carlo Maria Rossato, sono state forse le parole schiette del prefetto Pietro Signoriello che ha parlato quasi in chiusura dell’evento a dare un ulteriore significato al manufatto: «Gli alpini di Vicenza hanno 100 anni e li dimostrano tutti - ha scherzato in apertura - Significa che avere questa storia, sapere di averla e portarla avanti con questo orgoglio è una cosa bella. Tutta quest'area è fortemente legata alla mia permanenza a Vicenza. Campo Marzo mi è caro perché raramente ci sono posti così in altre città. Il monumento è centrale nelle politiche della città e continua il percorso di sicurezza che vuole rivitalizzare quest’area, perché sia pienamente fruibile dai cittadini. È un monito perché la penna è un’istituzione e assurge a simbolo della sua funzione da subito, appena si arriva a Vicenza. Diventa un’ulteriore testimonianza della presenza delle istituzioni qui». 

 

VOTA IL SONDAGGIO: Nei giorni scorsi davanti alla stazione di Vicenza è stato collocato il nuovo monumento dedicato agli alpini, "Penna con il mondo". Cosa ne pensate?

 

Il sindaco Rucco ha aperto gli interventi delle autorità

Il sindaco di Vicenza e presidente della provincia, Francesco Rucco, ha aperto le orazioni: «È un momento importante per Vicenza e per la monte Pasubio. Già qualche mese fa, a Rimini, si parlava di questo importante centenario. Abbiamo corso contro il tempo. La volontà è stata grande. In questi tre giorni di festa ci stiamo giocando anche una partita importante per l’adunata nazionale 2024. Nessuna illusione ma un grande lavoro a un dossier importante per dimostrare come i requisiti per ospitare l’adunata ci siano. Come nel ’91 quando giravo sul mio motorino e la città era “occupata”. Poi le scelte sono destinate a una commissione che ci sta lavorando. Rispetteremo ogni decisione, come si confà alla nostra città e alla nostra provincia, che è la più alpina d’Italia.
Giuliano Negretto l’opera l’ha ideata e composta e negli ultimi giorni devono essergli fischiate le orecchie: «Mi sono immedesimato in un turista che arriva da fuori città e ho pensato a qualcosa che lo colpisca e lo catturi - ha raccontato - Una grande penna che si potesse notare da lontano e il mondo ma anche l’acqua che scorre sul basamento e che rappresenta la vitalità e la continuità che scende e dimostra le stesse qualità della sezione alpina». 

La vicepresidente della Provincia, Maria Cristina Franco, ha aggiunto: «Sono orgogliosa che la città abbia conferito la cittadinanza onoraria e rendiamo atto a un corpo che rappresenta la vicentinità nel mondo. Bene la collocazione davanti alla stazione e bene tutti i significati. L'ho visto nascere e evolvere. Mi commuove vedere la penna che protegge la terra».

Il presidente del consiglio regionale (e alpino) Roberto Ciambetti ha precisato: «La collocazione è ideale perché proprio alla stazione molti di noi alpini hanno iniziato la loro avventura militare, conoscendo persone che ci accompagnano ancora oggi». «Il presidente Cherobin mi ha passato uno zaino carico di eventi e attività che abbiamo iniziato e programmeremo nei 3 giorni di compleanno - spiega il numero uno Lino Marchiori - La cittadinanza è stata un regalo meraviglioso, come questo monumento».

Karl Zilliken

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