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L'evento

All’Arena della caserma Ederle i parà vivono il sogno Mondiale

Nel pub della base militare Usa i militari si sono dati appuntamento per vedere il match contro l’Olanda
I parà davanti alla televisione assistono alla partita tra gli Usa e l’Olanda nella caserma Ederle BERNARDINI
I parà davanti alla televisione assistono alla partita tra gli Usa e l’Olanda nella caserma Ederle BERNARDINI
I parà davanti alla televisione assistono alla partita tra gli Usa e l’Olanda nella caserma Ederle BERNARDINI
I parà davanti alla televisione assistono alla partita tra gli Usa e l’Olanda nella caserma Ederle BERNARDINI

Raul Vargas Romero raggiunge gli altri commilitoni all’Arena della caserma Ederle, dove gli schermi del pub stanno trasmettendo l’ottavo di finale mondiale tra gli Usa e l’Olanda, quando la nazionale a stelle e strisce è sotto di un gol. Vargas Romero, di origine messicana, quando smette la divisa, nel tempo libero, è l’allenatore della selezione di soccer della Ederle; i suoi uomini hanno appena battuto per 9 a 1 i carabinieri della Setaf e lui è convinto che anche il team Usa ribalterà il momentaneo uno a zero: «Finirà 2 a 1». 

Il pronostico in frantumi

Pronostico che va in frantumi dopo pochi minuti quando, tra la delusione dei parà presenti all’Arena, Blind (in pieno recupero del primo tempo) bissa il gol che Depay aveva messo a segno dopo appena dieci minuti dal fischio di inizio. 
A spingere con il loro tifo la nazionale di Gregg Berhalter, alla spicciolata, arrivano anche diversi calciatori di mister Vargas Romero. Che si aggiungono agli altri soldati già presenti e seduti ai loro tavolini con in mano non solo birra, ma anche spritz, bevanda che ha ormai varcato ogni confine. La delusione per la seconda rete incassata è argomento di discussione nel corso dell’intervallo. 
Chi invece ha più o meno sempre voltato le spalle all’ottavo di finale che si sta giocando in Qatar sono i soldati che hanno continuato la loro partita a uno dei tavoli verdi dei tre biliardi presenti nel pub che potrebbe essere tranquillamente in una qualsiasi città statunitense. 

Non basta Turner

Alla ripresa dell’incontro si torna a tifare e si tirano diversi sospiri di sollievo per le parate di Turner (il numero uno Usa che gioca nelle file dell’Arsenal). Intanto tra i tavoli, sperando che la partita in Qatar possa prendere una piega diversa, si parla anche di Ashley Corey il sergente maggiore della Ederle che ha messo a segno quattro dei nove gol con cui i parà hanno dato “cappotto” ai carabinieri della Setaf. Gli animi si scaldano, improvvisamente, a poco meno di un quarto d’ora dalla fine quando Wright fa sperare che team Usa possa raggiungere gli olandesi anche perché la difesa orange vacilla come mai aveva fatto prima nel corso della partita. Ma è un fuoco di paglia perché il 3 a 1 mette una distanza incolmabile tra le due formazioni tra la rassegnazione dei soldati diluita da birra e spritz. 

 

Matteo Bernardini

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