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Vicenza

Molestie sessuali alla vicina. Tre anni ad un pensionato

Un uomo di 68 anni condannato per violenza sessuale
Violenza sulle donne: scarpe rosse per dire "no"
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Violenza sessuale, violazione di domicilio e lesioni personali. Sono i reati per cui l’altro giorno un pensionato di 68 anni (di cui non riportiamo le generalità per non rendere riconoscibile la sua vittima) è stato condannato a tre anni di reclusione. A subire le molestie dell’imputato, difeso dall’avvocato Lisa Scudellaro, è stata la sua vicina di casa, una donna vicentina di 58 anni. I fatti si sono svolti in città, in un condominio in zona San Bortolo dove risiedono entrambi i protagonisti della vicenda. Il 68enne nel corso delle indagini preliminari era anche stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati con la prescrizione di non avvicinarsi e di non comunicare con lei e di mantenere una distanza di almeno 200 metri in caso di un incontro fortuito.

La vicenda

Tutto sarebbe nato quando il pensionato ha tentato un approccio con la vicina di casa. Un’avance che dopo un primo rifiuto da parte della donna si sarebbe fatta ancora più pesante tanto da sfociare, alla fine, in una vera e propria aggressione sessuale. Dalla quale la 58enne, rappresentata dall’avvocato Francesca Bargelloni, è riuscita a difendersi e a fuggire dopo che le sue urla erano state avvertite da un’altra residente del palazzo. Che a quel punto era intervenuta mettendo fine al comportamento del 68enne poi denunciato.

La segnalazione era quindi finita in procura e il pubblico ministero Maria Elena Pinna, dopo avere letto gli atti della polizia giudiziaria aveva deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta indagando il pensionato con le pesanti accuse di violenza sessuale (per le molestie e i palpeggiamenti nei confronti della vicina) violazione di domicilio e lesioni personali. La vittima, infatti, per sfuggire all’aggressione era finita contro un mobile dell’appartamento procurandosi lesioni che i medici del pronto soccorso del San Bortolo avevano giudicato guaribili in alcuni giorni.

Il processo

Al termine delle indagini preliminari è poi arrivato il processo davanti al gup Nicolò Gianesini. Nell’udienza preliminare l’imputato ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato (che in caso di condanna consente lo sconto di un terzo della pena) venendo condannato alla pena di tre anni di reclusione. Il giudice ha inoltre dichiarato il 68enne interdetto in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno; nonché interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni, e condannandolo al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile (la vittima che si era appunto costituita con l’avvocato Bargelloni) e a versare nel frattempo alla vicina di casa una provvisionale (somma immediatamente esigibile) dell’importo di 5 mila euro. Il gup ha indicato poi in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza.

«Il mio cliente, che non aveva precedenti tanto meno specifici è molto dispiaciuto per quanto accaduto. Non era sua intenzione fare del male», spiega l’avvocato Scudellaro. Che, una volta lette le motivazioni del pronunciamento preso l’altro giorno dal gup, valuterà se presentare istanza per un eventuale dibattimento in Corte di Appello a Venezia.

 

Matteo Bernardini

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