<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Maxi parking, piazza e viadotti
Da stazione a polo dei trasporti

Ecco come sarà ridisegnata l’area della stazione: in evidenza il viadotto che collegherà la zona di via Maganza e dei Ferrovieri con l’area di viale MilanoViale Roma sarà ripensato per favorire la mobilità ciclopedonaleGli attuali edifici della stazione Svt saranno demoliti
Ecco come sarà ridisegnata l’area della stazione: in evidenza il viadotto che collegherà la zona di via Maganza e dei Ferrovieri con l’area di viale MilanoViale Roma sarà ripensato per favorire la mobilità ciclopedonaleGli attuali edifici della stazione Svt saranno demoliti
Ecco come sarà ridisegnata l’area della stazione: in evidenza il viadotto che collegherà la zona di via Maganza e dei Ferrovieri con l’area di viale MilanoViale Roma sarà ripensato per favorire la mobilità ciclopedonaleGli attuali edifici della stazione Svt saranno demoliti
Ecco come sarà ridisegnata l’area della stazione: in evidenza il viadotto che collegherà la zona di via Maganza e dei Ferrovieri con l’area di viale MilanoViale Roma sarà ripensato per favorire la mobilità ciclopedonaleGli attuali edifici della stazione Svt saranno demoliti

V come vendetta. Il progetto che sblocca il nodo Vicenza dell’Alta velocità, in fondo, è un po’ anche la rivincita della vecchia stazione di viale Roma: rottamata nei piani originari a favore di un nuovo scalo in zona Fiera, salvata dalla consultazione popolare di un anno fa, torna ora a prendersi la scena con un pacchetto di interventi che ridisegna completamente il quadrante urbanistico, viabilistico e trasportistico tra i Ferrovieri, San Lazzaro, viale Milano e viale Roma.

Presentando le tavole targate Italferr in sala degli Stucchi, l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza ha commentato così: «La stazione è stata completamente rivista nella direzione della valorizzazione del verde e dell’intermodalità per pedoni, biciclette, autobus e mezzi privati». Concettualmente la stazione sarà una e trina: uno scalo prevalentemente a servizio della linea storica composta da cinque binari; uno scalo per i treni dell’Alta velocità; uno scalo per le merci.

Il potenziamento delle prestazioni ferroviarie si sposerà con la scelta di creare un polo intermodale in cui i vicentini e i visitatori potranno in qualsiasi momento scambiare i mezzi di trasporto: qui confluiranno percorsi ciclopedonali, nuova viabilità e linea del trasporto pubblico elettrificata. Va da sè che l’attuale assetto della stazione sarebbe un abito striminzito per le funzioni future e il traffico di mezzi e persone che sarà sviluppato. Il primo passo sarà quindi creare spazio, che sarà trovato demolendo gli edifici della stazione Svt, integrata nel nuovo polo. In superficie prenderà vita una vasta piattaforma verde completamente pedonalizzata, mentre in profondità si snoderanno i nuovi servizi per la mobilità. La prima novità sarà il viadotto tra via Maganza e quello che a tutti gli effetti sarà il nuovo viale della Stazione: l’infrastruttura suturerà la frattura determinata oggi dal fascio di binari e dal Retrone. La nuova strada sgraverà l’asse di viale Verona e corso San Felice, attivando un accesso rapido al polo intermodale della stazione e al nuovo parcheggio interrato da 500 posti.

Anche viale Roma cambierà volto: sparirà l’attuale rotatoria, mentre sarà scavato un sottopasso ciclopedonale per evitare l’effetto diga che oggi incaglia i flussi in viale Venezia lungo l’attraversamento pedonale. «La nuova stazione - si legge nella relazione - è pensata a dimensione di pedone ed è strutturata come un nodo di una rete in cui il viaggiatore si sposta senza interruzioni tra le diverse modalità di trasporto, pubbliche e private, motorizzate o ciclopedonali». E dunque saranno ricavate postazioni per la ricarica dei mezzi elettrici, parcheggi per le biciclette, aree per i taxi, per l’autonoleggio e per il car sharing». Dalla somma di ferro e gomma nasce la stazione del futuro.

Gian Marco Mancassola

Suggerimenti