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Vicenza

«Rinuncia ai soldi o ti denuncio». Condannato un manager per estorsione

All’origine della controversia c’era un subappalto per cantieri stradali. Minacciava la vittima per farla rinunciare a somme di denaro

La tentata estorsione ai danni di un imprenditore gli è costata una condanna a un anno e sette mesi di reclusione e 600 euro di multa, che verrà sospesa solamente se verserà alla vittima 30 mila euro a titolo di risarcimento dei danni arrecati. È la pena inflitta dal giudice a Daniele Granzon, di 33 anni, originario di Noventa Vicentina e residente nel Padovano.

Due aziende sono entrate in contrasto

L’imputato era difeso in aula dall’avvocato Ernesto De Toni. La vittima del tentato ricatto è Paolo Crestani, costituitosi parte civile con l’avvocato Marco Dal Ben. I fatti erano avvenuti in città il 18 dicembre del 2019 e nel marzo dell’anno successivo. Il manager e l’imprenditore si erano conosciuti in qualità di titolari di aziende attive nel settore dei lavori stradali. Granzon era legale rappresentante della società “Bergamini srl”, con sede nel Modenese, la quale aveva vinto l’appalto per il rifacimento dell’asfalto di una serie di strade provinciali in diversi Comuni del Veneto. Successivamente aveva subappaltato alcune opere alla vicentina “Cgc srl”, guidata da Crestani. Al termine dei lavori c’erano state delle contestazioni tra aziende, che avevano interessato anche la fornitrice dell’asfalto. A quel punto la “Cgc”, ritenendo che la “Bergamini” non le avesse versato quanto le doveva, aveva richiesto al tribunale vicentino due decreti ingiuntivi, opposti dalla controparte, che il giudice aveva emesso nel gennaio e nel maggio del 2018.

Alla base del contendere due decreti ingiuntivi

Granzon voleva però che Crestani rinunciasse a percepire le somme indicate in quei provvedimenti e, per interposta persona, aveva minacciato la parte offesa. In particolare, il 18 dicembre del 2019 l’imputato aveva detto a un dipendente della Cgc di riferire a Crestani di essere in possesso di alcuni documenti scottanti e che lo avrebbe denunciato, aggiungendo: «Qualcuno passerà il Natale in galera». 
Nel marzo del 2020 Granzon, tramite l’intermediazione di un proprio legale, aveva inoltre interrotto le trattative in corso con la Cgc finalizzate a raggiungere una transazione secondo gli accorsi in essere sino a quel momento, che prevedevano che la Cgc trattenesse ciò che fino a quel momento aveva riscosso tramite il pignoramento, dichiarando che un eventuale accordo avrebbe dovuto prevedere la restituzione alla Bergamini di tutte le somme incassate dalla Cgc fino a quel momento e la rinuncia a tutte le azioni civili in corso. In caso contrario, Granzon avrebbe presentato una denuncia sulla base della documentazione in suo possesso. A quel punto, Crestani lo aveva anticipato rivolgendosi alle forze dell’ordine per mettere fine alla tentata estorsione ai suoi danni.
L’imputato ha sempre respinto tutte le accuse. Nei giorni scorsi, il giudice lo ha ritenuto colpevole e lo ha dunque condannato. 

Valentino Gonzato

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