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I green pass falsi

La confessione di Madame: «Ho sbagliato, mi vaccino»

Il testo pubblicato sui social: «Non solo non ho eseguito prontamente quello anti-Covid ma non mi sono sottoposta ad altri: ora sta completando le vaccinazioni che servono»
La cantante Francesca Calearo, in arte Madame
La cantante Francesca Calearo, in arte Madame
La cantante Francesca Calearo, in arte Madame
La cantante Francesca Calearo, in arte Madame

Giorni di silenzio. Prima l’eliminazione dei post dal profilo Instagram, poi la pubblicazione di una foto e ancora di alcune “stories”. Nessun riferimento alla bufera che l’ha travolta. Solo qualche canzone, il video di due mani che suonano al pianoforte. E poi le polemiche, le proteste per la presenza al concerto di fine anno al Circo Massimo di Roma, il caso “Sanremo” e la difesa di Amadeus e della Rai. Intanto, sempre silenzio. Finché, alle 17.10 di un anonimo mercoledì di inizio gennaio, Francesca Calearo, in arte Madame, decide di interromperlo. 

Il pensiero dell'artista

Indagata dalla procura di Vicenza per falso ideologico, nell’ambito dell’inchiesta su false vaccinazioni anti-Covid per ottenere il green pass, la giovane artista vicentina ha affidato ieri il suo pensiero, o meglio la sua confessione, a un lungo scritto pubblicato su Twitter e Instagram. Tre pagine di testo che se da un lato raccontano una storia di vita “non semplice” dall’altro lasciano ancora più di qualche interrogativo sull’intera vicenda. 
C’è una premessa: «Sono nata e cresciuta in una famiglia che per vari motivi ha iniziato a dubitare dei medici e della medicina tradizionale spingendosi su ricerche alternative». 

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C’è una confessione

«In effetti non solo non ho eseguito prontamente il vaccino del Covid ma non ho altri vaccini». E c’è una conclusione: «Ora proseguo e proseguirò a completare tutte le vaccinazioni necessarie per me e utili per gli altri».
Tra l’inizio e la fine del testo che la ventenne artista vicentina, tra i big in gara al prossimo Festival di Sanremo, ha deciso di scrivere e pubblicare dopo essersi «presa del tempo per parlare di questo qualcosa di molto personale» c’è una storia individuale e anche una storia di famiglia. 
Perché Madame (che ammette: «Ci sono così tante cose da dire che non saprei da dove cominciare ma spero con tutto il cuore che qui troviate tutto») parte proprio da lì, dalla sua famiglia che è stata «presa da un timore che l’ha condotta in contesti poco affidabili».
«Non giudicherei a priori le scelte di una madre e di un padre innamorati di una figlia perfettamente sana dopo aver subito un aborto qualche anno prima. Le cure che ho ricevuto sono quasi sempre (tranne in casi in cui servivano medicine chimiche come antibiotici, antidolorifici o cortisonici) state naturali». «Tuttavia si fa presto a partire dalla ricerca di un’alternativa e finire in un girone infernale di complottismo». E aggiunge: «Durante il Covid i miei ci cascano».

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Il dissidio interiore

È qui che l’artista parla di un dissidio interiore. «Dato che sapevo che quel che dicevano (i genitori, ndr) si avviava in una direzione ostinata e contraria rispetto a quello che la scienza esponeva, decido di tapparmi le orecchie e di non volerne sapere più nulla, né da loro, né dalla televisione. Chiedo comunque ad amici e conoscenti cosa ne pensassero di questo vaccino e come immaginavo alcuni sono favorevoli e pochi altri meno. Successivamente chiedo a medici e a medici in pensione cosa ne pensassero e le risposte questa volta sono state tutte positive». Ed è qui una prima confessione: «Stavo dunque prenotando un vaccino a Milano quando mia madre mi avvisa che l’avrei fatto con lei a Vicenza. Una volta arrivata a Vicenza capisco che la sua posizione non era cambiata e non glielo rimprovero».
Ecco. Qui Madame non entra nei dettagli. Non spiega cosa sia accaduto. Quali siano le azioni che la legano alla dottoressa Grillone Tecioiu e all’inchiesta sui green pas falsi. Probabilmente perché c’è un’inchiesta in corso; e con ogni probabilità maggior chiarezza potrà essere fatta nel corso dell’incidente probatorio. Quel che è certo - si apprende - è che l’artista non era vaccinata.
Francesca Calearo riprende parlando di una (prima) presa di coscienza. «Sfruttando la mia convivenza da sola a Milano, sotto il controllo di me medesima soltanto, decido mossa da buona volontà e ipocondria di sottopormi a varie visite. Ne prenoto una ventina circa, di ogni tipo; spesso la risposta è “Signorina, lei è sana come un pesce”. Chiedo ad ogni medico specializzato in ambiti inerenti al Covid una sua opinione sui vaccini e la risposta è sempre e comunque stata positiva». 
Passa quindi il tempo e «una volta fuori dal marasma della pandemia decido di stapparmi le orecchie e cominciare finalmente a documentarmi senza chiedere aiuti esterni».

Teorie di paura

La ventenne vicentina confessa di notare «da video, documenti, interviste che tutto ciò che mi dicevano i miei erano esattamente le teorie che sostenevano dei personaggi ignoranti in materia medica e chiaramente sopraffatti dalla paura. Al che mi sono spaventata e ho intuito di aver tenuto le orecchie tappate troppo a lungo».
Ma, secondo quanto si legge nel suo racconto, è solo con l’apertura dell’indagine che si muove qualcosa. «Un giorno a pranzo in montagna - scrive - arriva una telefonata dalla questura. Il lunedì mi presento da loro, sono indagata. Questa situazione mi urla in faccia che devo fare una scelta, prendere coraggio e fare la mia ultima mossa». E così «dopo una lunga chiacchierata con un infettivologo, lui mi prescrive una serie di vaccinazioni che reputa essenziali. Gli espongo ogni mio dubbio, lui pazientemente lo accoglie, mi risponde con disponibilità e io comprendo. Mi dà il contatto dei suoi colleghi del centro vaccinazioni e proseguo e proseguirò a completare tutte quelle necessarie per me e utili per gli altri».
È dalla confessione che Calearo passa quindi alle considerazioni. In primis «a tutte le persone che mi hanno scritto che ho fatto bene a non vaccinarmi voglio invitarvi a informarvi a mente lucida, senza prendersi dal panico. Fidatevi delle persone giuste. Nessuno vuole il vostro male. Lottiamo tutti quanti per un solo motivo: stare in salute e stare tranquilli». 

Non abbiate paura

C’è un poi un messaggio che la giovane vicentina rivolge ai propri genitori «che reputo persone davvero intelligenti». Spiega: «Sono stati presi da un timore che li ha condotti in contesti poco affidabili. Per fortuna questa vicenda ha fatto ragionare anche loro e ho ricevuto dei feedback positivi rispetto alle mie nuove prese di posizione».
La conclusione è un invito: «Non abbiate paura; perché la paura blocca la vita». 

 

Nicola Negrin

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