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Tensioni nel Carroccio

Lega, slitta il congresso: c’è un altro commissario

Toccherà al legato elettorale gestire il dossier delle amministrative. In pole c’è il presidente di Viacqua Giuseppe Castaman, ex della Dc
Palazzo Trissino: la Lega non andrà a congresso fino a dopo le comunali
Palazzo Trissino: la Lega non andrà a congresso fino a dopo le comunali
Palazzo Trissino: la Lega non andrà a congresso fino a dopo le comunali
Palazzo Trissino: la Lega non andrà a congresso fino a dopo le comunali

La Lega, che avrebbe dovuto dire addio ai commissari, non lascia ma raddoppia. In città, infatti, dove il congresso è stato bloccato e il partito rimane nelle mani commissariali della consigliera regionale Silvia Maino, è in arrivo un’altra nomina: quella di un “legato elettorale”, per usare la terminologia leghista, cioè una sorta di “commissario ad acta” che gestirà tutto il dossier delle prossime elezioni comunali. La scelta non riguarda solo Vicenza ma tutti i comuni sopra i 15 mila abitanti che andranno al voto in primavera: Treviso, Villafranca, Sona Piove di Sacco, Adria, Vedelago, Martellago, San Donà di Piave, Bussolengo. E c’è da scommettere che la decisione del commissario regionale Alberto Stefani non sarà indolore perché si inserisce in un contesto già di per sé incandescente. 

Il punto

Riepilogando: il partito è pressoché ovunque nella mani di commissari e la base, stanca di dover fare riferimento a figure non elette ma nominate dall’alto, è in rivolta per il continuo posticipare. Perché se è vero che dopo mesi di melina da parte dei vertici leghisti, dal federale in giù, si è dato il la alla fase congressuale, è altrettanto vero che date precise non ce ne sono. Un’indeterminatezza che ha fatto alzare la tensione e finire nel mirino il commissario provinciale Matteo Celebron. Ciò che si sa è che a grandi linee i congressi locali dovrebbero andare in scena entro gennaio. Per il Vicentino significa che, prima della partita che conta, ovvero quella per la segreteria provinciale, andranno al voto tutte le sezioni locali. Tutte, tranne Vicenza. A imporre la direzione da seguire è stato Stefani che di fatto ha dato l’altolà alla celebrazione del congresso cittadino e sposato la linea di chi, ad esempio Celebron e Maino, era per un rinvio della pratica. A quando? A dopo le elezioni comunali.

Le richieste della base del partito 

In buona sostanza, il concetto espresso da Stefani è stato questo: il ruolo del segretario è quello di evitare le divisioni e quindi o si trova una sintesi su un nome condiviso oppure meglio spostare la pratica a dopo le elezioni. Mantenere lo status quo per non alimentare tensioni, insomma. Ma la decisione, anziché tranquillizzare gli animi, ha creato ulteriori malumori perché il posticipo a data da destinarsi, è la versione uguale e contraria, viene visto come un tentativo di mantenere il controllo sul partito da parte di chi è stato nominato a reggerlo e celebrare un congresso solo in presenza di un’unica candidatura, sempre secondo la lettura dei contrari, fa venire meno il senso stesso di un congresso, che è quello di un confronto interno. E ora si aggiunge il carico da novanta: perché a Maino, che dunque rimane commissaria, verrà affiancato anche un “legato elettorale” scelto dal regionale: una figura investita di un ruolo importante e che avrà nelle sue mani la partita elettorale. In altre parole, andrà a sedere al tavolo delle trattative, stringerà accordi, deciderà programma e lista elettorale. Chi sarà? Tra i nomi che circolano ce n’è uno che viene fatto con una certa insistenza: quello del presidente di Viacqua Giuseppe Castaman ex Dc, iscritto alla Lega da parecchi anni, già sindaco di Zermeghedo, politicamente vicino al vicepresidente del consiglio regionale Nicola Finco. 

 

Roberta Labruna

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