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VICENZA

Ladri acrobati svaligiano due case. Quindicimila euro di bottino

Aperta una porta blindata e rotto il lucernario sul tetto durante il giorno. «Hanno rubato anche l’anello che era di mia madre»
Una delle vittime dei furti ha sporto denuncia alla caserma dei carabinieri
Una delle vittime dei furti ha sporto denuncia alla caserma dei carabinieri
Una delle vittime dei furti ha sporto denuncia alla caserma dei carabinieri
Una delle vittime dei furti ha sporto denuncia alla caserma dei carabinieri

Rientrano dal lavoro e trovano le loro case messe completamente a soqquadro. Giovedì pomeriggio, i ladri hanno svaligiato due appartamenti di un condominio in contra’ Pedemuro San Biagio. Nel primo caso sono riusciti ad aprire una porta blindata, nel secondo si sono arrampicati sul tetto e hanno rotto un lucernario. «Al di là dell’aspetto economico, si sono portati via anche un anello che aveva un enorme valore affettivo perché era di mia madre, che è mancata di recente», racconta una delle persone derubate che ha chiesto l’anonimato in quanto vittima. 

La chiave bulgara

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i malviventi hanno approfittato dell’assenza dei proprietari che erano al lavoro. «Sono rientrata alle 18 e ho capito cosa era successo appena ho aperto la porta, perché tutta la casa era sottosopra - prosegue la residente, che abita al terzo piano di una palazzina di quattro -. Ho la porta blindata e la chiudo sempre con le mandate quando esco. Giovedì, purtroppo, mi ero dimenticata di farlo. Ho sbagliato, lo devo ammettere, ma pensavo di poter stare tranquilla abitando in centro e per il fatto che era pieno giorno».

Sulla serratura non ci sarebbero segni di effrazione, così come la serratura parrebbe intatta. I delinquenti potrebbero dunque aver utilizzato la cosiddetta “chiave bulgara”, un grimaldello in grado di aprire anche le porte blindate e che deve il proprio nome dal fatto che veniva usato dalle spie bulgare nel periodo della Guerra fredda. 

L’anello

«Mi hanno rubato due borse di marca e l’anello di mia madre. Il valore complessivo del bottino è di circa 15 mila euro. Ho subito chiamato la polizia, che ha effettuato il sopralluogo, mentre questa mattina (ieri per chi legge, ndr) sono andata in caserma dai carabinieri a fare denuncia. Sembra che non ci siano telecamere che hanno ripreso i ladri. Ho chiesto anche ai negozi e ai locali della zona, ma non arrivano fino al condominio», conclude.

Il lucernario

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i ladri non si sono però limitati al terzo piano. Nel corso della loro scorribanda hanno preso di mira anche l’appartamento al quarto e ultimo piano, sopra a quello della prima vittima. In base agli elementi raccolti, in questa circostanza si sarebbero arrampicati per raggiungere il tetto e avrebbero mandato in frantumi il vetro di un lucernario. Al momento, non è chiaro da dove siano passati perché non ci sarebbe un accesso diretto al tetto del palazzo. È quindi probabile che siano passati dall’edificio a fianco. Anche i membri della famiglia che abita al quarto piano erano fuori per lavoro in quelle ore. Una volta all’interno dell’abitazione, i banditi hanno rovistato ovunque riuscendo, pare, a rimpolpare il bottino. Anche i residenti dell’ultimo piano hanno fatto l’amara scoperta appena rincasati. Per loro si è trattato di un déjà vu perché avevano già subito un’intrusione in casa solamente pochi mesi fa. 

L’esperienza delle forze dell’ordine insegna che questi furti vengono compiuti in genere da batterie di trasfertisti che battono una zona, tentando di mettere a segno più “colpi” possibili, per poi allontanarsi velocemente. 

Valentino Gonzato

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