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La storia

La miss vicentina
parla di Trump
«Un gentiluomo»

La modella Anna Rigon nel 2002 con il futuro presidente  Trump
La modella Anna Rigon nel 2002 con il futuro presidente Trump
La modella Anna Rigon nel 2002 con il futuro presidente  Trump
La modella Anna Rigon nel 2002 con il futuro presidente Trump

La sua bacheca su facebook era già piena di foto con vip dello spettacolo, dello sport e anche della politica, da Raoul Bova a Javier Zanetti passando per Sgarbi. Ma lo scatto che la immortala con il neo presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump è diventato all’improvviso il pezzo forte della galleria. Una “perla” che in questi giorni Anna Rigon non poteva non tirare fuori dal cassetto dei ricordi.

«L’ho fatta a Porto Rico nel 2002, anno nel quale ho partecipato alle finali Miss Universo, il concorso di bellezza organizzato da Trump» racconta Rigon. La modella di Costabissara con la passione per il basket (ha giocato con il Famila Schio, anche in Eurolega), all’epoca 24enne, vinse prima la fase nazionale del concorso a Fiuggi. Con la corona di miss Universo Italia ottenne la possibilità di rappresentare il nostro Paese a Miss Universo volando nel maggio del 2002 a San Juan, capitale dell’isola caraibica.

«Anche se era già uno degli uomini più potenti al mondo, Trump teneva molto al “suo” concorso. Ha voluto conoscere le ragazze una a una, arrivando qualche giorno prima della finale trasmessa in diretta in tutto il mondo per accertarsi che lo spettacolo fosse perfetto. Siamo rimaste in hotel una ventina di giorni a provare e riprovare balletti e coreografie».

Il ricordo personale di The Donald? «Un uomo deciso, dal carattere forte e determinato, ma allo stesso tempo simpatico e alla mano. Con noi ragazze era molto gentile. Ci teneva che ci divertissimo e che stessimo bene, ci diceva “se manca qualcosa o c’è qualcosa che non va, venite da me”». Senza malizia, si intende...

Come tutte le altre aspiranti miss, anche la vicentina nei giorni del concorso incontrò personalmente Trump. «Mi chiese di dov’ero, quando gli dissi “Vicenza” mi guardò e sgranò gli occhi. Allora aggiunsi “Venezia, Venice”, lui si illuminò e cominciò a scherzare sulle gondole e sugli spaghetti. Anche con i miei genitori, che mi avevano accompagnato a Porto Rico, fu molto cordiale. Un vero gentleman».

Un’immagine insomma molto lontana da quella del magnate presuntuoso che «bacia le donne senza nemmeno aspettare» perché «quanto sei famoso, te lo lasciano fare. Puoi fare quello che vuoi», come si lasciò sfuggire nel 2005, non sapendo (forse) di essere registrato.

«Trump sessista? Macché. Ha la cultura del bello, dell’estetica. In molti lo criticano perché ha cinque figli da tre mogli diverse, ma in realtà lo fanno solo perché lui si è esposto in politica. Di persone così ce ne sono anche di fianco a casa nostra, niente di diverso. E poi mi sembra che stia con Melania da undici anni, un bel po’ di tempo».

Già valletta al Processo di Biscardi nel 2001, l’anno dopo il concorso Rigon sbarcò su Canale 5 per i “Telegatti”.

«In un certo senso fu grazie a Trump, perché quell’esperienza a Miss Universo mi diede la possibilità di farmi conoscere e di lavorare in tv e come modella».

Inutile chiederle chi avrebbe votato tra Hillary e Donald. «Trump tutta la vita. Non solo perché l’ho conosciuto, ma anche perché si avvicina molto di più alle mie idee rispetto alla Clinton, che è a favore dell’aborto e dei matrimoni gay». Diritti che non riscaldano il cuore della miss bissarese, a differenza di quelli dei migranti. «Sarà più difficile per gli stranieri lavorare in America. Ecco, questo per molti potrebbe essere un problema».

Paolo Mutterle

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