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I prezzi a Vicenza

La benzina torna a volare, oltre 2 euro al litro “servito”

Torna a salire il costo alle pompe, anche il fai da te vicino alla soglia. I benzinai: «Siamo i primi a soffrire, i consumi calano»
Torna a salire il costo dei carburanti alla pompa, sia self service che servito.
Torna a salire il costo dei carburanti alla pompa, sia self service che servito.
Torna a salire il costo dei carburanti alla pompa, sia self service che servito.
Torna a salire il costo dei carburanti alla pompa, sia self service che servito.

Ci risiamo: benzina e gasolio tornano a volare. I prezzi, quasi ovunque in città, hanno sfondato il muro degli 1,9 euro al litro e quando si tratta del “servito”, il rifornimento effettuato dal benzinaio, si supera di almeno dieci centesimi al litro la barriera dei due euro. Lo mettono in evidenza le rilevazioni che vengono effettuate quotidianamente dal ministero dello sviluppo economico sull’Osservatorio dedicato. 

L'impennata dei prezzi della benzina a Vicenza

I rifornimenti più cari, nessuna sorpresa a riguardo, sono quelli in autostrada. Sulla A4 e sulla A31, anche chi fa da sé è costretto a sborsare più di due euro al litro, almeno per quanto riguarda la benzina verde. Chi decide di fermarsi per un rifornimento di benzina nell’area di servizio di Villa Morosini, spende (secondo la rilevazione più recente) 2,044 euro al litro per il self e arriva a 2,254 per il servito. Se invece lo sventurato automobilista deve riempire il serbatoio di gasolio, è un po’ più fortunato: il fai da te si ferma a 1,944 euro/litro mentre non c’è grande differenza per il servizio completo: 2,154. Per quanto riguarda il “servito”, ci sono solo pochi centesimi di scarto per chi si ferma nell’area di servizio Tesina sud che invece propone prezzi un po’ più contenuti per il self (1,959 la verde; 1,839 il diesel).

Sulla A31 non va molto meglio: le aree di servizio Postumia nord e sud, gestite da Smp, propongono prezzi molto simili: 2,119 euro al litro per la verde e 1,999 o 1,989 per il gasolio e propongono solo self. In città, i distributori più costosi sono marchiati Eni e Ip e superano i 2 euro per il servito per i due carburanti, mentre per il self la verde supera gli 1,9 euro e il gasolio gli 1,8. I meno costosi sono invece i distributori “bianchi”. Iperstar Oil di viale del Sole, dall’ultima rilevazione, sembra quello con costi più vantaggiosi: 1,804 la verde e 1,724 il diesel. Prezzi non tanto più alti anche al Verona Petroli di via Pasubio, al “Bianco” di strada di Bertesina e al “Benza” di via Moro.

Il commento dei benzinai

I benzinai reggono il colpo come possono. Lo spiega il presidente di Figisc Confcommercio, Eugenio Volpato: «Credo che questo aumento sia legato forse a una speculazione oppure a una ripresa industriale, che non riguarda necessariamente l’Italia - il commento -. Quando l’economia riprende il passo, c’è domanda di prodotti energetici. In Italia non abbiamo grande capacità di raffinazione e siamo vincolati a quotazioni estere. Il prezzo del greggio è solo un tassello del costo finale che si compone anche del costo della raffinazione e del trasporto. Se pensiamo che, dopo il Covid, il costo per un trasporto merci via mare era triplicato. Sono pochi gli armatori rimasti a fare questo lavoro. Come gestori siamo doppiamente danneggiati, perché si contraggono i consumi. Quando si alza il prezzo, abbiamo un’esposizione maggiore e un costo più alto per i pagamenti con moneta elettronica. Siamo anche più danneggiati degli automobilisti. Teniamo a mente la promessa del governo, che dovrebbe intervenire sterilizzando le accise in caso del superamento dei 2 euro al litro. Il prezzo andrebbe amministrato pubblicamente».

Karl Zilliken

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