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L'INTERVISTA

Alessandra Moretti: «Non rinnego ladylike. Si può essere femminili e femministe»

L'europarlamentare ed ex vice sindaco di Vicenza ha presentato il suo libro “La vita rivoluzionaria di una donna comune”.
Alessandra Moretti ha presentato il suo libro alla libreria Galla FOTO COLORFOTO
Alessandra Moretti ha presentato il suo libro alla libreria Galla FOTO COLORFOTO
Alessandra Moretti ha presentato il suo libro alla libreria Galla FOTO COLORFOTO
Alessandra Moretti ha presentato il suo libro alla libreria Galla FOTO COLORFOTO

Sta per venire la rivoluzione e non ho niente da mettermi. Il libro autobiografico di Alessandra Moretti, ricco di aneddoti scanzonatamente seri, fa venire in mente il monologo teatrale scritto negli anni di piombo da Umberto Simonetta e Livia Cerini. 
“La vita rivoluzionaria di una donna comune” è invece il titolo scelto dell’europarlamentare per far sembrare un ossimoro quello che per l’autrice ossimoro non è affatto.

In che cosa è rivoluzionaria la sua vita? 
Lo è nella stessa misura in cui è rivoluzionaria per tutte le donne che cercano di tenere insieme famiglia e lavoro, cercando di migliorare la vita degli altri nei rispettivi ruoli. La rivoluzione le donne comuni, come me, la fanno tutti i giorni. 

Il debutto in consiglio comunale, a Vicenza

Avvocata, mamma, si candidò in consiglio comunale senza grosse esperienze pregresse. Si chiede mai come sarebbe andata la sua vita se quella volta a sorpresa Variati non l’avesse scelta come vicesindaca? 
Credo avrei fatto la consigliera comunale e mi sarei dedicata alla mia attività lavorativa, ma sono sicura mi sarei comunque spesa, seppur in modo diverso, per la mia comunità. 

È vero che lei e Variati non vi amate? 
Per nulla, è una diceria alimentata a suo tempo per indebolire l’immagine di un’amministrazione di centrosinistra che faceva della sua complementarietà la sua forza. 

Il grande salto

Poi il grande salto: Bersani la scelse come portavoce per le primarie e arrivò il primo assaggio dì popolarità. 
Bersani è una persona affabile, un leader che ha valorizzato i giovani, un uomo dalla battuta pronta e di compagnia. 

E come politico? 
Un grande innovatore. 

Da Bersani a Renzi. Di quest’ultimo lei ha detto “non amo quell’approccio che trasuda superiorità di genere”. Renzi è maschilista? 
Un po’ tutti gli uomini lo sono: che viviamo in una società patriarcale e maschilista purtroppo è fuori dubbio. Per di più lui è toscano e i toscani hanno un po’ di spirito di superiorità, amplificato dall’essere diventato premier a 37 anni. 

L'esperienza in Europa

Alle Europee mise tutte capolista donne, lei compresa, il giudizio non è ingeneroso? 
Provo a spiegarmi meglio: Renzi non è più maschilista di altri, lui ha l’atteggiamento tipico dell’uomo di potere, ma è vero ciò che dice lei e anche nel suo governo la presenza femminile era forte. 

I suoi detrattori dicono che il suo successo si spiega solo con le sue qualità fisiche: ne soffre o le scivola addosso?
Ormai mi scivola addosso, negli anni ho dimostrato ciò che so fare, questo è il classico approccio maschile per non riconoscere che le donne quando se lo mettono in testa raggiungono più risultati degli uomini. 

Le molestie subite

Ha mai subito delle molestie?
Non fisiche, ho subito come purtroppo capita a quasi tutte le donne forme di violenze psicologiche, tra tentativi di farti sentire inadeguata e battute sessiste. 

Come quella del deputato 5Stelle De Rosa che disse a lei e alle sue colleghe “siete qui perché siete brave a fare pompini”. 
Un totale imbecille. È stata però l’occasione per iniziare a denunciare e combattere certi comportamenti sessisti. 

La bellezza è stata un aiuto o l’ha penalizzata? 
Il fatto di avere un bel viso, un aspetto fisico piacevole, aiuta a sentirsi più accettati, ma è un’arma a doppio taglio perché spesso viene usato contro di te. 

Si è pentita dell’espressione criticatissima ladylike? 
Ho espresso male il concetto, ma il senso, tipico della cultura anglosassone, lo rivendico e oggi per fortuna vedo molte ladylike: si può essere femminili e femministe, la femminilità delle donne non deve essere mascherata e mortificata, una donna per essere presa sul serio non dove assomigliare ad un uomo e prendersi cura di se stesse non significa essere meno autorevoli. Quando alle Regionali del 2015 mi convinsero a presentarmi con abiti da “ferrotranviere” fu un errore. 

Nel 2019 si è trasferita a Bruxelles con i suoi figli. Chi porta nel cuore di questi anni in Europa? 
David Sassoli, un compagno di viaggio e di tante battaglie, un amico. 

L'amore con Massimo Giletti

Nel libro parla anche della sua vita sentimentale e della chiacchierata storia con Massimo Giletti. 
È stato un amore importante e tormentato. Lui mi ha corteggiata per mesi con una tenacia da premio. Un giorno mi raggiunse dove ero in vacanza con la mia famiglia e dormì tutta la notte fuori, su una sdraio. 

Ha un rimpianto? 
No, mi godo i miei genitori, i miei figli, credo di essere riuscita a far capire alle persone che mi hanno voluto e mi vogliono bene che provo altrettanto per loro. Quindi, no, non ho rimpianti. 

Roberta Labruna

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