Altro giro, altra candidatura. Dopo la corsa per Capitale della cultura, Vicenza si prepara alla sfida per un altro, attesissimo appuntamento in programma nel 2024: la 95esima adunata nazionale degli alpini. Una manifestazione che manca nel capoluogo berico da 31 anni - era il 1991 - e che la sezione Ana Monte Pasubio punta a riportare "a casa".
Ma oltre alle penne nere guidate dal presidente Lino Marchiori, a voler colorare nuovamente di verde la città è anche il sindaco Francesco Rucco, che venerdì mattina in sala Stucchi - assieme alla vicepresidente della Provincia Maria Cristina Franco e all'assessore al bilancio Marco Zocca - ha presentato ufficialmente il dossier della candidatura davanti ai membri della commissione nazionale, in visita in questi giorni nel Vicentino proprio per toccare con mano le potenzialità della papabile location.
Sfida a quattro per l'adunata 2024
«Vicenza è un territorio alpino, ci sentiamo tutti orgogliosamente alpini, presto conferiremo la cittadinanza onoraria all'Ana e, personalmente, dopo aver rappresentato la città e la provincia all'adunata di Rimini, mi piacerebbe sfilare ancora con la fascia tricolore nel 2024», ammette Rucco rivolgendosi ai commissari che il 12 novembre (tramite il consiglio direttivo nazionale dell'Ana) si pronunceranno sul nome del vincitore.
In lizza ci sono infatti anche Viareggio, Modena e Biella - quest'ultima data per favorita -. Nel 2023 invece, dopo Rimini nei mesi scorsi, a salutare gli alpini sarà Udine.

Il dossier della candidatura
Ad oggi dunque i giochi sono ancora tutti da fare e per questo la Monte Pasubio, il Comune, la Provincia e buona parte delle amministrazioni locali beriche sono al lavoro per dimostrare che Vicenza, tre decenni dopo, è pronta ad accogliere il popolo alpino. Per farlo, la sezione vicentina ha prodotto un dépliant promozionale di 35 pagine (che ripercorre storia, monumenti, iniziative di e per il corpo militare promosse negli ultimi anni), video emozionali (con filmati del 1991 direttamente dalla sfilata lungo viale Roma e a Monte Berico) e un volumetto di "referenze" (con dichiarazioni di sostegno da parte di Comune, Provincia, Regione e di una ventina di altre amministrazioni, da Bassano a Thiene, da Montecchio Maggiore a Sandrigo.
Nel plico della candidatura ci sono poi le relazioni su viabilità, trasporti e mobilità (compreso il piano parcheggi e sosta), la valutazione favorevole del prefetto, la dichiarazione di disponibilità dell'Ulss 8 Berica ad assicurare un piano sanitario, un accordo quadro con le strutture alberghiere tramite il consorzio Vicenzaè e la garanzia dello stesso Comune sull'offerta di spazi come impianti sportivi e palestre (da quella della scuola Zecchetto al campo da rugby di Sant'Antonino, per esempio). L'obiettivo ribadito anche da Marchiori è infatti proporre una forma di accoglienza diffusa, senza concentrazioni eccessive, sfruttando invece tutti quegli edifici pubblici dotati di servizi igienici e dunque potenzialmente in grado di ospitare alpini e simpatizzanti.
Un indotto per il Vicentino da 70 milioni
Guardando all'edizione 2018 di Trento presa a riferimento, l'adunata potrebbe infatti portare a Vicenza qualcosa come 600 mila persone, generando un indotto ipotizzato - secondo l'assessore al bilancio Zocca - di circa 70 milioni di euro per il Vicentino. Numeri che, per essere sorretti, necessitano di una poderosa organizzazione, sotto tutti i punti di vista. In questo senso palazzo Trissino ha già messo a bilancio un impegno economico di 600 mila euro per la gestione dell'evento, dando parallelamente l'ok all'utilizzo dei 600 mila metri quadrati del Parco della Pace per l'allestimento dell'accampamento principale delle penne nere, prevedendo anche l'utilizzo degli hangar e un'area per i camper.
Dal punto di vista della viabilità, all'attenzione della commissione Ana viene posta l'ottima posizione di Vicenza a livello geografico, la sua centralità e accessibilità mediante collegamenti aeroportuali, ferroviari e stradali. «In questi giorni stiamo visitando tutte le città candidate ed è presto per pronunciarsi, anche perché il compito spetterà al consiglio direttivo, ma possiamo dire che Vicenza i crismi per l'aggiudicazione li ha tutti», si limita a dire diplomaticamente il presidente della commissione.