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Vicenza

Garibaldi già "sfregiato" dopo il restauro dei giovani studenti

A due anni dal lavoro eseguito dai ragazzi dell'Engim la base della statua in piazza Castello di nuovo segnata dai vandalismi
Dopo due anni dal restauro della statua in piazza Castello sono ricomparse le scritte
Dopo due anni dal restauro della statua in piazza Castello sono ricomparse le scritte
Dopo due anni dal restauro della statua in piazza Castello sono ricomparse le scritte
Dopo due anni dal restauro della statua in piazza Castello sono ricomparse le scritte

Garibaldi ferito, di nuovo. La statua dedicata all'eroe dei due mondi, in piazza Castello, a Vicenza, dopo essere stata tirata a lucido alla fine del 2021, necessiterebbe già di un nuovo intervento di restauro. Per qualcuno è ancora troppo forte, evidentemente, la tentazione di imbrattare la pietra chiara con pennarelli indelebili. E il risultato è sotto gli occhi di tutti, o quasi, dato che il lato preso maggiormente di mira è il "b".

La statua segnata dai vandalismi

Le scritte impresse sulla base della statua del condottiero, si può immaginare, variano per registro e tematiche. Si va dal grande classico di incidere il proprio nome, accompagnato da cuori e magari da quello dell'amata, dell'amato o di qualche amico, a volgarità varie. Non manca, poi, il tocco d'artista, con disegni che potrebbero anche nascondere una qualche dote, se il fatto di aver deturpato un monumento pubblico non li declassasse direttamente a vandalismi.

Che il monumento di Garibaldi, anche per la sua posizione vicino alla fermata degli autobus di piazza Castello, sia usato come seduta e come punto di ritrovo è cosa nota e che si ripete da tempo. Tra i tanti che lì si danno appuntamento per chiacchierare o ascoltare musica sia nell'attesa di fare rientro a casa, sia durante il pomeriggio, c'è evidentemente qualcuno con il pennarello facile che non resiste alla tentazione di rendere indelebile la traccia del proprio passaggio.

Il restauro vanificato

L'età di chi ha inciso quelle scritte non è nota, ma lo è quella di chi ha recentemente sistemato quel monumento, visto che la pulizia e il recupero del monumento erano stati seguiti nell'estate del 2021 da nove studenti del terzo anno del corso di Tecnico del restauro e dei beni culturali di Engim Veneto Professioni del Restauro, sotto l'occhio vigile di formatori e restauratori della scuola e la supervisione della Soprintendenza. Il tutto coordinato dall'assessorato ai lavori pubblici del Comune. Oggi parte degli sforzi di quei ragazzi è stata vanificata dalla mano - forse - di coetanei o poco più. Per la rimozione delle scritte vandaliche era stato impiegato un laser innovativo e nel complesso si erano contate 21 ore di corso e 91 dedicate al restauro, alle quali si erano aggiunte 49 ore per la rimozione delle scritte con il laser. Per deturpare quanto fatto ai tanti artisti improvvisati sono bastati invece pochi secondi.

Alessia Zorzan

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