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Vicenza

Gara di solidarietà
Proposte di lavoro
e offerte di aiuto

La bimba  è accudita nel reparto di pediatria del San Bortolo
La bimba è accudita nel reparto di pediatria del San Bortolo
La bimba  è accudita nel reparto di pediatria del San Bortolo
La bimba è accudita nel reparto di pediatria del San Bortolo

Un’onda lunga che ha tanti nomi e un unico grande cuore. La storia di Sara che dal 22 giugno è accudita al San Bortolo in attesa che mamma e papà la riconoscano, ha toccato la sensibilità di molti vicentini che ieri sin dal mattino si sono fatti avanti attraverso il Giornale di Vicenza per offrire un lavoro, promuovere raccolte fondi o altre forme di aiuto concreto ai genitori in difficoltà economiche, e convincerli così a ripensarci, a tenere con sé la piccola, evitandone l’adozione.

Si sono mossi imprenditori, semplici cittadini, mamme e persone attive nel volontariato. Una gara di solidarietà che ha visto esporsi anche il Gruppo Serenissima Ristorazione guidato da Mario Putin. Il presidente, profondamente toccato dalla vicenda, ha fatto sapere che è disposto a offrire al papà di Sara un posto di lavoro perché l’obiettivo «è quello di salvaguardare il nucleo familiare più adeguato per il benessere e la qualità della vita della bambina». Quella dell’azienda non è l’unica offerta di aiuto che ha bussato alla porta del giornale.

C’è quella di una professionista che si dice pronta a «mobilitare» la sua rete di conoscenze per cercare un impiego ai genitori e che fa appello all’associazionismo vicentino. C’è anche una mamma di tre figli, che chiama da Cavazzale. Preferisce rimanere anonima e spiega che la vicenda ha suscitato molto clamore nell’ambiente che frequenta. «Quella mamma avrebbe potuto abortire. Se non l’ha fatto significa che riteneva ci fosse ancora una speranza. E c’è. Perché non è possibile che nel 2016 una famiglia perda un figlio se i problemi in campo sono soltanto di tipo economico». Da qui la proposta: «Perché non lanciare attraverso il quotidiano una campagna di raccolta fondi?». Poi l’impegno in prima persona: «Sono disposta a incontrare i genitori e a metterli in contatto con persone che possano fornire loro un aiuto concreto, magari fatto di piccole cose utili in questo momento».

E ancora c’è chi ha in mente di organizzare una cena di beneficenza. Come Tatiana, che ha appena aperto un nuovo locale e sulla pagina Facebook dell’attività si è già data da fare per sensibilizzare clienti e amici. Ha già fissato una data per la cena all’insegna della solidarietà: domenica 24 luglio. «Aiutiamo la famiglia di vicentini - è l’appello - perché non rinuncino alla loro piccola Sara. Troviamo loro un lavoro». 

L.P.

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