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L'inchiesta

Far west a Setteca’. Un indagato per tentato omicidio

L'indagato è un giovane che nei giorni scorsi è stato sentito dalla questura e poi rilasciato. Sul caso, i coni d’ombra sono ancora numerosi
La polizia al parco giochi di Setteca’ a Vicenza dove è stato ferito un giovane mercoledì sera
La polizia al parco giochi di Setteca’ a Vicenza dove è stato ferito un giovane mercoledì sera
La polizia al parco giochi di Setteca’ a Vicenza dove è stato ferito un giovane mercoledì sera
La polizia al parco giochi di Setteca’ a Vicenza dove è stato ferito un giovane mercoledì sera

Sul colpo di pistola che mercoledì, intorno alle 20, ha ferito un giovane di 20 anni, a Setteca’, mandandolo in rianimazione, la procura ha aperto un’inchiesta. Un fascicolo per tentato omicidio su cui è già stato iscritto il nome di un ragazzo, italiano, coetaneo della vittima dell’agguato. Si tratta della stessa persona che l’altro giorno è stata lungamente sentita dagli investigatori della Squadra mobile della questura. 

Indagini sul movente e sul responsabile dello sparo a Setteca' di Vicenza

L’indagato, sul quale non sono stati al momento presi provvedimenti cautelari, dopo essere stato ascoltato negli uffici di viale Mazzini era stato rilasciato. Nei suoi confronti, però, sono proseguiti, e stanno continuando, gli accertamenti. Al momento gli inquirenti stanno lavorando non solo sull’identificazione del responsabile dello sparo che ha quasi ucciso il 20enne (le cui condizioni stanno fortunatamente migliorando) ma anche e soprattutto sul movente.

 

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La pista più accreditata è un regolamento di conti 

La pista più accreditata sarebbe quella legata a un regolamento di conti per questioni relative allo spaccio di sostanze stupefacenti, però non sono assolutamente escluse nemmeno altre ipotesi. Come il fatto che l’esplosione possa riferirsi a un atto di bullismo oppure a una sorta di “segnale” per dimostrare la propria forza nell’ambito di una faida tra bande rivali.

Il bossolo rinvenuto vicino al parco giochi

L’altro giorno, nel corso delle indagini sul luogo in cui è avvenuto lo sparo, i poliziotti della Scientifica hanno individuato e repertato un bossolo nell’area del parco giochi di Setteca’. Bossolo che adesso dovrà essere confrontato con l’ogiva del proiettile estratta dal corpo del giovane ferito. Sembra comunque confermato che a sparare sia stata una pistola calibro 9. Arma che non sarebbe ancora stata trovata

Due gruppi di giovani si sarebbero affrontati nella frazione di Vicenza

A fare fuoco, questo pare essere stato ormai certo, è stata una persona sola, che però non è l’unica coinvolta nell’episodio. Mercoledì scorso infatti, nella frazione di Vicenza, si sarebbero affrontati due gruppi di giovani. Tutti a volto coperto. Poi, e questo è un altro punto evidentemente al centro delle indagini, è partito il colpo che ha ferito all’addome il 20enne. Il proiettile, in base ai primi accertamenti, sarebbe stato esploso da una distanza considerevole e avrebbe centrato la vittima di rimbalzo spezzandogli una costola. Una circostanza che ha rappresentato la “fortuna” del ragazzo. La frattura costale avrebbe impedito al colpo di raggiungere organi vitali pur intaccando una parte del fegato.

Il 20enne scaricato al pronto soccorso è stato operato all'addome

Giovedì il giovane era stato operato; trasferito nel reparto di rianimazione è stato poi spostato in quello di chirurgia dove rimane ancora sotto osservazione. Un altro punto su cui l’inchiesta della procura sarà chiamata a fare chiarezza riguarda le modalità con cui il ferito, mercoledì sera, è giunto al San Bortolo. Il ragazzo sarebbe stato scaricato al pronto soccorso dalle stesse persone che si sarebbero trovate con lui al momento dello sparo. Nessuno di loro avrebbe però chiamato i soccorsi: né composto il numero del 118 né quello delle centrali operative della polizia e dei carabinieri. 

Sul caso, i coni d’ombra sarebbero ancora numerosi

L’iscrizione sul registro degli indagati del giovane 20enne rappresenta però un primo ma significativo passo per arrivare non solo ad accertare il responsabile dello sparo, ma anche e soprattutto per capirne il motivo.

Matteo Bernardini

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