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Vicenza

Ex Poste di Mercato nuovo: una tonnellata di macerie. Braccio di ferro sulla rimozione

di A.Z.
Da oltre due anni l’immobile del Mercato nuovo è inutilizzabile
Da oltre due anni l’immobile del Mercato nuovo è inutilizzabile
Da oltre due anni l’immobile del Mercato nuovo è inutilizzabile
Da oltre due anni l’immobile del Mercato nuovo è inutilizzabile

Una tonnellata di detriti ancora senza “un padrone”. Sono quelli che si possono intravvedere sbirciando dalle vetrate dell’ex ufficio postale del Mercato Nuovo, chiuso dal marzo 2019, dopo che una domenica cedette il soffitto. Dalle perizie il crollo sarebbe stato dovuto alla presenza di due controsoffitti, con il secondo ancorato al primo, senza dunque la stabilità e la resistenza di una vera superficie portante. Resta però irrisolto il nodo delle responsabilità. Nel frattempo l’immobile, di proprietà del Comune, è rimasto così com’è stato trovato dopo il cedimento, senza che venisse spostato nulla. Poste, dal momento che non poteva usare l’immobile in quelle condizioni, ha recesso il contratto poco dopo e da allora lo stabile è inutilizzato e, dunque, non porta alcun reddito al Comune. 

La domanda cui tutto ruota attorno è una: «Di chi è la responsabilità del cedimento? E, dunque, chi deve accollarsi le spese per rimozione e ripristino?». Ancora nel marzo 2020 l’allora assessore al patrimonio Silvia Maino, ora consigliere regionale della lista Zaia, aveva fatto sapere che dal Comune era partita la richiesta, diretta a Poste, «di rimuovere materiali e macerie e di sgomberare i locali, anche la parte non interessata dal crollo, in modo da consentire al Comune di effettuare gli interventi necessari per riutilizzare nuovamente la stanza, in attesa di sapere comunque l'esito delle perizie e dunque la responsabilità».

Le macerie però sono ancora là e novità, ad oggi, non ne sono arrivate. Anzi, le posizioni tra i due attori della faccenda sembrerebbero rimaste abbastanza distanti.  Appena qualche settimana fa, inoltre, Poste aveva fatto sapere di essere in attesa da parte del Comune del via libera ad entrare per recuperare materiale e attrezzature ancora sepolte là in mezzo, sostenendo che sull’immobile sia ancora in vigore l’ordinanza di inagibilità firmata dal Comune.

Secondo l’assessore al patrimonio, Roberta Albiero, non vi sarebbe però alcun limite di accesso per Poste, dato che l’inagibilità si intende nei confronti del pubblico. Le fila del discorso, tuttavia, hanno necessità di essere riprese. «Purtroppo il lungo periodo di pandemia non ha aiutato - ha spiegato l’assessore - e i tempi per affrontare la questione si sono allungati. Siamo comunque al lavoro per arrivare a una intesa con Poste per la gestione della situazione».

 

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