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Nel Vicentino

Emergenza tamponi e code di ore, arruolato l’Esercito

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Code per i tamponi (Colorfoto)
Code per i tamponi (Colorfoto)
Code per i tamponi (Colorfoto)
Code per i tamponi (Colorfoto)

Attese interminabili per fare il tampone, con tempi in fila che in alcuni casi hanno sfiorato le 5 ore: per risolvere il problema negli ospedali di Bassano e Santorso lunedì arrivano le squadre dell’esercito, in supporto al personale medico impiegato negli screening. Il commissario dell’Ulss 7 Pedemontana: «Il giorno in cui la gente era in fila ad aspettare il proprio turno per il test rapido, la nostra azienda sanitaria ha segnato il record di prestazioni specifiche svolte, realizzando quasi 2200 tamponi in meno di ventiquattrore. Questi numeri non si erano mai visti nemmeno ad aprile. Dalla prossima settimana avremo anche il supporto di due squadre sanitarie dell’Esercito, messe a disposizione dalla Regione per diminuire i tempi di attesa. Più di così non possiamo davvero fare». 

È caccia sfrenata al tampone anche a Vicenza. Bisogni reali, casi sospetti, paure, un’isteria collettiva. Un po’ tutto questo. L’indecifrabile storia di questa seconda ondata che non fa differenza di età, e i numeri in costante aumento disorientano, l’ansia cresce, e si cerca a tutti i costi il tampone salvifico che scioglie timori e preoccupazioni. Finora il San Bortolo sembrava l’isola felice. Appuntamenti, poche file, attese di poche decine di minuti davanti ai punti-tampone. Ma ieri la tregua è saltata ed è stato caos. Un assalto specie nelle prime ore del mattino. Non certo le code chilometriche viste in altre città venete e della penisola dove, per fare il tampone fra stanze di ospedali, drive-in e drive-through, si aspettano anche 6-7 ore, ma un centinaio di persone accalcate davanti all’ambulatorio della microbiologia, tanto che a un certo punto la direzione medica del San Bortolo è stata costretta a chiedere aiuto al personale del pronto soccorso per smaltire le richieste di gente sempre più imbufalita.

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