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IL CASO

A San Lazzaro nessun sostituto per il dottore: «Ora l’ambulatorio è a rischio»

L’annuncio ai pazienti dato solo dal messaggio registrato nella segreteria telefonica. «Siamo preoccupati anche per gli utenti più anziani che si troveranno in difficoltà»
Il presidio di continuità di via Mentana dove sono stati dirottati i pazienti di Ferrovieri e Pomari ARCHIVIO
Il presidio di continuità di via Mentana dove sono stati dirottati i pazienti di Ferrovieri e Pomari ARCHIVIO
Il presidio di continuità di via Mentana dove sono stati dirottati i pazienti di Ferrovieri e Pomari ARCHIVIO
Il presidio di continuità di via Mentana dove sono stati dirottati i pazienti di Ferrovieri e Pomari ARCHIVIO

«Per i pazienti del dottor Rossi Fabio, a partire da venerdì 23 giugno, sarà sostituito dai medici del presidio territoriale di assistenza primaria di via Mentana 11 a Vicenza. Per accedere al presidio territoriale è necessario contattare il call center da lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 allo 0444.914806 mentre per le dottoresse Tronciu e Ciobanu rimane tutto come prima». 

Stop alle visite

Il messaggio automatico della segreteria telefonica che risponde alle chiamate dei pazienti è chiaro, solo che le centinaia di utenti di uno dei medici di medicina generale che serve il popoloso quartiere di San Lazzaro si sono trovati spiazzati, perché la comunicazione è arrivata senza alcun preavviso nella giornata di venerdì e, ora, la preoccupazione è quella di un caso “Ferrovieri bis”, con lo spettro di ritrovarsi senza un medico di base a portata di mano. 
Come annunciato dal messaggio registrato, i pazienti che facevano riferimento al dottor Rossi, già da tempo sostituito da alcuni colleghi ma sempre nell'ambito del suo studio medico, saranno trasferiti negli spazi di via Mentana dove ha sede il presidio di assistenza primaria. Solitamente, questa, è una soluzione che si prende quando non c’è la possibilità di reperire un sostituto fisso e si offre il servizio di Ulss.

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Lo spostamento a San Bortolo

È vero che lo spostamento da San Lazzaro a San Bortolo potrebbe apparire non proibitivo. Si tratta di poco meno di 5 chilometri. In tutto, con condizioni di traffico nella norma, è uno viaggio di circa una decina di minuti di automobile. Solo che i principali utenti dei medici di base, quasi sempre, sono i cittadini più anziani e più fragili che fanno affidamento soprattutto su servizi che siano di prossimità e che rischiano di essere i più penalizzati dalla situazione. Anche perché non è detto che possano guidare l’auto o che qualcuno li possa accompagnare, mentre è quasi certo che, se si rivolgono al medico di medicina generale, siano malati o debbano seguire una cura.

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Il timore dei pazienti

Il timore degli utenti del dottor Rossi, qualche centinaio in città, è quello di ritrovarsi nella medesima situazione dei loro concittadini dei Ferrovieri, che alla fine dello scorso mese di aprile si erano ritrovati (quasi di punto in bianco) nella stessa situazione. Il loro studio medico di riferimento, il “Vi.med” di via Fincato era stato infatti chiuso per il trasferimento dell’ultimo medico rimasto e Ulss aveva invitato gli utenti a rivolgersi al servizio di continuità assistenziale di via Mentana, lor stesso a cui ora devono rivolgersi anche i pazienti che erano abituati a recarsi in via Boito. 
In qualche modo la situazione è differente, ma non è detto che i pericoli siano esclusi. Da quanto è stato possibile ricostruire, assieme a Rossi, nello studio di via Boito 82 c’erano altri tre professionisti. Ora, seguendo la traccia proposta dal messaggio registrato in segreteria, da un numero complessivo di quattro professionisti si è scesi a due. Un po’ come era accaduto ai Ferrovieri, non è dato sapere quanto potrà durare il presidio medico dei Pomari che, per il momento, resiste.
Il 26 aprile, per quanto riguarda il quartiere dei Ferrovieri, Ulss 8 aveva precisato che la scelta di indirizzare tutti i pazienti verso il presidio di via Mentana «si configura come un intervento temporaneo in attesa di incaricare un medico di assistenza primaria». Una “scelta temporanea” che però, al momento, si è rivelata definitiva in attesa che si delineino le operazioni dell’amministrazione comunale che, d’intesa con Ulss 8, dovrà trovare una soluzione per riportare i medici di medicina generale ai Ferrovieri, magari cercando di tutelare anche gli utenti dei Pomari. 

 

Karl Zilliken

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