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VICENZA

Dalla raccolta abiti all’ascolto, Lisetta Molon: «Aiuto gli altri per stare bene»

di Giulia Armeni
La volontaria è un punto di riferimento ad Anconetta: «Chi ha bisogno sa che ci sono»
Entusiasmo e solidarietà Lisetta Molon, davanti ad un banchetto solidale nella “sua” parrocchia di Anconetta
Entusiasmo e solidarietà Lisetta Molon, davanti ad un banchetto solidale nella “sua” parrocchia di Anconetta
Entusiasmo e solidarietà Lisetta Molon, davanti ad un banchetto solidale nella “sua” parrocchia di Anconetta
Entusiasmo e solidarietà Lisetta Molon, davanti ad un banchetto solidale nella “sua” parrocchia di Anconetta

«Ciao Lisetta, grazie di tutto». «Lisetta ho risolto sai?». «Lisetta lei è mia suocera, te ne avevo parlato, ricordi?». «Andiamo Lisetta, ci aspettano nell’altra parrocchia». 
Un vortice di abbracci, baci, saluti, ringraziamenti. Il tutto, nel giro di una manciata di secondi. Sono da poco passate le 10.30 e nel piazzale della chiesa di Anconetta una signora siede - anche se si alza di continuo - dietro ad un banchetto che offre piccoli doni per la Festa della mamma. La stessa signora che risponde al nome che, da queste parti ma ormai in tutta la città, è divenuto sinonimo di aiuto e sostegno: Lisetta Molon.

Romana di Trastevere, anima vicentina

Romana di Trastevere («Ci sono nata e ci ho vissuto fino ai 27 anni»), 77 anni, Lisetta è praticamente un’istituzione del volontariato vicentino. Un volontariato spontaneo e genuino, mai sbandierato («Non me incensare nell’articolo eh, me raccomando» ripete più volte nel suo spiccato accento romano) ma che, con semplicità e discrezione, ha aiutato e aiuta centinaia di persone. Dalla famiglia nigeriana con sette figli, alla ragazza madre in cerca di conforto. Lisetta Molon, il cui cognome tradisce le origini beriche del padre, ha una parola, una carezza (o un sacchetto di indumenti) per tutti. «Ho sempre dato una mano agli altri fin da ragazzina, a Roma, poi nel 1975, qui a Vicenza, sono entrata negli scout e per tanti sono ancora “Mamma Lupa”».

Dallo sport al comitato sagra

Oggi Lisetta si occupa prevalentemente della raccolta di vestiti. «Una volta lo faceva la Caritas in contra’ Torretti, oggi siamo noi qui in parrocchia ad Anconetta - spiega Lisetta - ma ormai accumulo roba anche a casa mia, dalle scarpe a piatti e bicchieri, tutto può servire, li tengo lì e appena qualche famiglia ne ha bisogno glieli porto». Ma l’attivismo della romana-vicentina, che da vent’anni coordina il settore anziani della sua parrocchia, non si ferma qui. «Se mi chiedono aiuto io ci sono - si schermisce lei - l’altro giorno c’era una persona a cui serviva un deambulatore, mi sono subito mossa, vediamo se lo troviamo».

Le ricerche tramite il passaparola

Ricerche tramite passaparola, telefono («io stessa sono un call center, un sacco di gente ha il mio numero, mi chiamano a tutte le ore, altrimenti suonano al mio campanello») e, naturalmente, Facebook. «Lo uso solo per questo, per ricevere e condividere domande di aiuto, il gossip non mi interessa», scherza. Sulla bacheca del suo profilo si passa dalle offerte di aiuto - “disponibile per mamme in attesa due lettini in legno, un passeggino con ovetto e una carrozzina” - alle richieste. Come quella, per esempio, per “un bimbo ricoverato in ospedale, urgono indumenti, dal pigiama a calzini e tute, potete portarli direttamente a casa mia e poi li consegneremo agli infermieri”. L’abitazione di Lisetta, a pochi passi dalla chiesa, è un porto sicuro per tante persone.

Una disponibilità che nasce dal cuore

Due anni fa è mancato il marito Walter Dal Cortivo e lei, da allora, si dedica con ancor più energia al prossimo («oltre che ai miei due figli e ai quattro nipoti», precisa con il sorriso). «Diciamo che invece di andare a fare il giretto in centro alla domenica, sono qui pronta ad accogliere e se qualcuno ha bisogno sa che mi trova». Una disponibilità che nasce dal cuore, «credo faccia parte del mio carattere». «A me non interessa mettermi in mostra o avere visibilità, penso che il volontariato si faccia in primis perché fa star bene chi lo fa - spiega Lisetta - e comunque sono dell’opinione che sia giusto fare tutto il possibile per aiutare gli altri; se non lo facessi, non so se dormirei così bene la sera».

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