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Giallo a Vicenza

Corre al pronto soccorso. «Mi hanno sparato»

È mistero sul ferimento di un 40enne avvenuto in circostanze ancora da chiarire. Non è in pericolo. Detective al lavoro

Si è presentato al pronto soccorso del San Bortolo sanguinante e ha subito chiesto aiuto, affermando che qualcuno gli aveva sparato a un braccio. Il medico ha accertato che la ferita era compatibile con una lesione provocata da un’arma da fuoco e ha disposto il ricovero del paziente. Nel frattempo l’ospedale ha avvisato la polizia, che ha avviato un’indagine per fare chiarezza.

Un mistero la dinamica del ferimento

Al momento, resta un mistero ciò che è capitato a un cittadino senegalese, di 40 anni. Anche perché quest’ultimo si è dimostrato piuttosto reticente a fornire dettagli precisi sull’accaduto, dando circostanze contraddittorie. 
Il racconto della vittima 
A indagare sul “giallo” sono gli investigatori della squadra mobile della questura. I detective mantengono il massimo riserbo. Secondo quanto è stato comunque possibile ricostruire, l’episodio dai contorni ancora tutt’altro che chiari è avvenuto lunedì sera, ma è trapelato solamente ieri. Dove, però, non è ancora certo perché nessuno ha lanciato tempestivamente l’allarme alle forze dell’ordine oppure al Suem. Il cittadino senegalese, che sarebbe un senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine per avere avuto qualche piccolo guaio con la legge e che sarebbe arrivato da solo al pronto soccorso, ha sostenuto che i fatti si sarebbero verificati in un comune della provincia. Gli investigatori, però, ritengono che possa aver mentito e non escludono che il ferimento sia accaduto in città.

Il senegalese colpito di striscio da un proiettile 

Lo straniero sarebbe stato attinto di striscio da un proiettile, che gli ha provocato una ferita giudicata guaribile in una decina di giorni. Avrebbe detto di aver udito due spari in rapida successione, di aver accusato subito dopo un forte dolore al braccio e di aver visto il sangue uscire dalla ferita. Non sarebbe però stata data alcuna indicazione su chi avrebbe fatto fuoco. Pochi, dunque, gli elementi in possesso dei detective che sono chiamati a risolvere il “giallo”. Manca anche un movente. Quest’ultimo, però, potrebbe essere da ricondurre a questioni di spaccio. Lo direbbero soprattutto le frequentazioni abituali del cittadino senegalese, che in passato era finito nei radar delle forze dell’ordine. Tra le ipotesi tenute in considerazione dagli investigatori ci sarebbe dunque anche quella del regolamento di conti nel mondo degli stupefacenti. Per ora è comunque solo una delle piste seguite, che deve essere suffragata dalle prove. 

Valentino Gonzato

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