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Vicenza

Conigli moltiplicati al parco Querini: rispunta l’ipotesi di un "trasloco"

di Nicola Negrin

Tutti coloro che - complice pandemia, Covid, lockdown, coprifuoco e quant’altro - non mettevano piede lì dentro da più di qualche anno hanno avuto la stessa sensazione: una sorta di déjà vu a parco Querini. Quel panorama, fatto di prati, alberi, acqua, papere, galli, conigli, conigli e ancora conigli ricordava qualcosa di familiare. Come dimenticare: era il 2017 e l’amministrazione comunale di allora si trovò costretta a far fronte a un esponenziale quanto repentino aumento delle presenze di quegli animali pelosi con orecchie grandi e dentoni. Prima una decina, poi una cinquantina, quindi cento e via via così fino a sfiorare la quota di mille esemplari spuntati all’interno della grande area verde. Un’immagine bucolica ma allo stesso tempo drammatica considerato che quei teneri animaletti vennero soppressi, secondo una disposizione del regolamento di polizia veterinaria, in quanto la colonia era stata colpita dal diffondersi della mixomatosi. Ecco, cinque anni dopo ci risiamo. No, fortunatamente per il momento qualsiasi finale tragico è scongiurato. Tuttavia, il Comune è stato costretto a riaprire il fascicolo speciale visto il nuovo e - così come allora - repentino incremento dei leporidi. «Se i numeri continueranno a salire - avverte l’assessore Mattia Ierardi - saremo costretti a spostarli». 
Certo, c’è un grande “se” davanti, tuttavia la situazione non è così sotto controllo. «In effetti - continua Ierardi - ce ne sono molti. Quanti? È davvero difficile avere un’idea precisa, perché i numeri sono in costante aumento». Non solo. «Uno dei problemi è che questi animali creano le tane sull’argine esterno al parco, quello lungo l’Astichello verso l’ospedale, e quindi non si riesce ad avere una quantificazione precisa». 
Si può, però, farsi un’idea. E sicuramente, passeggiando all’interno del parco in particolare dall’ingresso dell’ospedale e arrivando fino al cancello situato in viale Rumor, si trovano decine e decine di esemplari. Dai più grandi che sembrano abitare nel giardino da diversi mesi ai più piccoli, batuffoli con qualche settimana di vita.
A dire la verità qualcuno sta cercando di tenere il conto. «Sì - conferma l’assessore - si tratta delle Pantere servizi». Già, le Pantere stanno cercando di prendersi cura dei conigli. «Si tratta della società che svolge il servizio di custodia all’interno del parco Querini - aggiunge Ierardi - e che per contratto monitora e controlla quotidianamente i conigli. Il problema, però, è che non tutti sono sterilizzati; quelli che erano qui da tempo e che sono “supervisionati” sì, mentre gli altri, che vengono lasciati irregolarmente dalle persone, no». Da qui la moltiplicazione ma, soprattutto, il rischio della diffusione della malattia. «Un rischio che non vogliamo correre», assicura l’assessore. 
Il ricordo del 2017, infatti, è ancora vivo. Quasi un migliaio di conigli furono prelevati e soppressi dopo essere risultati affetti dalla mixomatosi, una malattia virale a carattere infettivo, non pericolosa per l’uomo o per gli altri animali, ma con un elevato grado di contagiosità tra i conigli, per i quali risulta mortale. La patologia può trasmettersi direttamente da coniglio infetto a coniglio sano o anche per via indiretta tramite insetti vettori e parassiti. 
Anche per evitare il realizzarsi di questo scenario «stiamo analizzando la situazione. Se il numero di conigli diventerà troppo alto - conclude l’assessore al verde - in accordo con l’Enpa troveremo il modo di riattivare quell’area che era stata a suo tempo creata vicino al canile». E che potrebbe essere ancora a disposizione; sempre che si trovi l’accordo con l’ente che già in passato si è fatto carico di quegli animaletti.

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