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La proposta

Confcommercio chiede di posticipare i saldi a fine gennaio: «Serve una nuova logica»

L'ottobre caldo ha bloccato le vendite di capi invernali, fare i saldi a inizio gennaio sarebbe antieconomico

Un invito che si ripete anno dopo anno. E ora la questione diventa più urgente, perché bisogna fare anche i conti con il cambiamento climatico. Il mese di ottobre, fatta eccezione per gli ultimi giorni, ha regalato temperature quasi estive e non ha certo spinto all’acquisto di capi pesanti. «Si potrebbe tornare alle classiche vendite di fine stagione, con la partenza il 27 gennaio anziché, come accade da anni, il primo giorno feriale che precede l’Epifania» la richiesta inviata dal Consiglio di Federazione moda Italia Veneto alla Regione e in particolare all’assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato, dopo il consulto con la base associativa. Nel Consiglio regionale di categoria siede anche Ivo Volpon, presidente di Federmoda-Confcommercio Vicenza, che ha portato dunque il parere positivo dei negozianti berici. 

Lo scopo dei saldi è svuotare i magazzini dai capi invernali

«Da anni, come Federazione di Vicenza, puntiamo ad un posticipo dei saldi per ridare una logica a questo tipo di promozione. Lo scopo originario era infatti quello di offrire ai negozianti l’opportunità di aumentare, a fine stagione, le vendite di abbigliamento che rischierebbe di rimanere in magazzino per un altro anno, costituendo un peso economico per l’impresa, e dall’altra di consentire ai consumatori di acquistare a prezzi scontati capi utili per affrontare l’ultima parte dell’inverno, oltre che per rinnovare il guardaroba in vista anche dell’anno successivo». Un doppio vantaggio che, sottolinea l’Ascom, nel tempo si è perso per fare posto ad una corsa all’anticipo, spinta anche dalle politiche dell’online.

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L'autunno è partito in ritardo, vendite a rilento

Solo che, nel frattempo, si fanno sentire anche gli effetti del cambiamento climatico, che quest’anno sta influenzando le vendite a causa di un ottobre con temperature decisamente oltre le medie e una stagione fredda che non decolla. «L’autunno è partito in ritardo – ribadisce il presidente Volpon –. Svendere troppo presto i capi in negozio avrebbe un impatto forte per le nostre imprese, perché significherebbe tagliare con largo anticipo la marginalità sui prodotti, mettendo in difficoltà il conto economico. Sarebbe un'eventualità difficile da sostenere in un periodo nel quale i costi sono alti, a cominciare da quelli energetici».

Oltre al posticipo si chiede di eliminare il divieto di vendite promozionali

Contestualmente al posticipo dei saldi, però, Federmoda Confcommercio Veneto ha chiesto alla Regione di eliminare il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti le svendite di fine stagione. 
«Nella sostanza – spiega Volpon - la scelta è quella di dare la libertà ai negozi di applicare alla propria clientela degli sconti anche prima del 27 gennaio, a seconda delle politiche commerciali che decidono di mettere singolarmente in campo». «È chiaro infatti – conclude - che in un’epoca caratterizzata da forti liberalizzazioni nel commercio e con la concorrenza dell’online ogni impresa può avere delle esigenze diverse. Siamo però convinti che togliere il blocco delle vendite promozionali non stravolgerà comunque l’appeal dei saldi, che rimangono un ottimo veicolo promozionale per tutti». 

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