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L'operazione

Commercio di carburanti: maxi frode da 600 milioni di euro. Sgominata organizzazione criminale con base nel Vicentino

La Guardia di Finanza di Vicenza ha scoperto una maxi frode da 600 milioni di euro di false fatturazioni nel commercio di carburanti. Smantellata un'organizzazione criminale di rilievo internazionale: eseguite 9 misure cautelari e un sequestro da 100 milioni di euro
Scoperta dalla Guardia di Finanza una maxi frode nel commercio di carburanti (COLORFOTO)
Scoperta dalla Guardia di Finanza una maxi frode nel commercio di carburanti (COLORFOTO)
Frode nel commercio di carburanti: l'operazione della GdF di Vicenza

Nove misure cautelari, 100 milioni di euro sequestrati e una frode fiscale da 600 milioni di euro nel commercio di carburanti. È il bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza di Vicenza che, spiegano gli inquirenti, ha smantellato un’organizzazione criminale di caratura internazionale attiva nel Vicentino e nel Veneto da un lungo periodo.

Chi sono i destinatari delle misure cautelari e le accuse

Nella mattinata di giovedì 22 settembre, i finanzieri hanno dato esecuzione all'ordinanza di misure cautelari nei confronti di: Murphy Sabounjian, Franco Ortenzi e Luigi Esposito (custodia in carcere); Gabriele De Matteis e Silvia Maggio (arresti domiciliari); Maurizio Camilli e Enzo Pegoraro (obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria). L'ordinanza è stata emessa anche nei confronti di Antonio Passaretti (custodia in carcere) e Giuseppe  Masiello (obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria) che sono attualmente ricercati.

L'accusa per Sabounjian (considerato capo e promotore dell'associazione), Ortenzi, Esposito, De Matteis e Maggio è di associazione per delinquere finalizzata all'emissione di fatture inesistenti; a tutti, invece, sono contestati i reati, continuati, di emissione di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e mediante altri artifici, omessa dichiarazione ai fini dell'Iva.

Le indagini 

Le indagini sono nate attraverso un approfondimento dell’agenzia delle Dogane di Vicenza che ha esaminato alcune incongruenze sui documenti fiscali. Da qui le verifiche delle fiamme gialle anche grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche nelle quali, spiegano gli inquirenti, gli indagati, nove in tutto tra italiani e stranieri, spiegavano il meccanismo di forse. Due i depositi di carburante in cui benzina e diesel, provenienti da Slovenia e Croazia, venivano stoccati: uno a Sossano (Vicenza) l’altro a Villadose (Rovigo). Carburanti che grazie al sistema fraudolento di vendita praticamente senza Iva venivano venduti a prezzi concorrenziali che permettevano così di praticare tariffe più convenienti nei distributori finali.

Sequestrati beni per 100 milioni di euro

Tra i 100 i milioni di euro sequestrati dalle fiamme gialle, sono stati posti sotto sequestro 32
immobili
tra cui ville con piscine, una in zona Circeo nel Lazio intestata ad una società statunitense, una nelle colline Livornesi e un’altra a Bressanone. Sotto sigilli anche auto di lusso e uno yacht di 14 metri ormeggiato in un porto Livornese.

Il giro di fatture false emesse, con la conseguente evasione di Iva, dalle società coinvolte ammonta a circa 600 milioni di euro e ha inizio secondo le ricostruzioni nel 2019. 

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