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Vicenza

Boom di turisti ai monumenti. Olimpico “costretto” a lasciarne fuori

di Giulia Arnaldi
Non basta l’orario prolungato, molti costretti a tornare. Folla anche alla Rotonda, problemi per il parking. «Rivedere le aperture»

Il Teatro Olimpico come i grandi musei delle capitali europee: preso d’assalto dai turisti e costretto a non far entrare i visitatori già in coda, “troppo” numerosi durante questo ponte: 1.759, per l’esattezza, durante la sola giornata di sabato 27, da sommare ai 1.603 di venerdì 26.

Affluenza record all'Olimpico

Quasi un’affluenza da record, che lo storico sito palladiano non è riuscito a smaltire, complice anche il fatto che, per ragioni di sicurezza, il teatro può ospitare solo un numero limitato di persone alla volta. Così, la stretta stradella dell’Olimpico, alla fine della quale si trova l’ingresso per i visitatori, si è trasformata in una serpentina umana quasi fino a piazza Matteotti, dove si è formata una lunghissima coda anche fuori dalla biglietteria. La situazione straordinaria ha quindi costretto alcuni dei turisti a tornare il giorno seguente per visitare il teatro, malgrado la decisione di prolungare l’orario di apertura alle visite di un’ora, chiudendo alle 18 invece che alle 17. Avvenimento raro, questo, ma non unico: era già avvenuto in occasioni in cui l’affluenza prevista era particolarmente elevata, come durante le mostre curate da Marco Goldin all’interno della Basilica. 

Boom di turisti anche a La Rotonda

Sorte molto simile è toccata alla Villa la Rotonda, anche questa tra i monumenti più frequentati dai turisti del territorio. «Il 27 è stato il giorno più congestionato – spiegano dalla biglietteria – abbiamo avuto veramente moltissimi visitatori. Oggi (domenica 28, ndr) però siamo tornati quasi alla normalità, almeno per una domenica all’interno di un ponte. In generale, i momenti più affollati sono sempre alle 10 e alle 15, appena apriamo i cancelli». Già alle 14.45, infatti, davanti alla porta della biglietteria, diversi turisti sono già in coda, nell’attesa di visitare la più famosa delle ville palladiane. E, con i turisti, erano in coda anche le auto. Chi non ha trovato parcheggio nel belvedere che dà sulla facciata o nella stradina che porta alla biglietteria – in realtà divieto di sosta – è stato infatti costretto a lasciare l’auto lungo la Riviera Berica o nelle strade interne circostanti, proseguendo a piedi. 

Come tre ragazze, venute a Vicenza in questi giorni apposta per visitare tutti i monumenti palladiani: «Abbiamo dovuto parcheggiare lungo la strada principale, per poi camminare almeno una ventina di minuti, di cui una parte in salita, prima di arrivare alla Rotonda». Il progetto per la realizzazione di un parcheggio che dovrebbe fornire da appoggio sia per la Rotonda che per la vicina villa Valmarana ai Nani, che vive lo stesso problema, in realtà esiste già da diversi mesi. Si tratta di una zona in uso a un’ex struttura socio-sanitaria da tempo dimessa, che è stata ceduta al Comune per utilizzo pubblico. Venti posti auto che, una volta disponibili al pubblico, funzioneranno a disco orario, per un massimo di 120 minuti. L’apertura era prevista per febbraio scorso. I cancelli, però, sono ancora chiusi, con i conseguenti disagi alla viabilità della zona.

L'assessore Fantin: «Vicenza città viva»

Il meteo incerto, quindi, non ha fermato gli amanti dell’arte: «Le code fuori dai musei e il grande afflusso di visitatori sia italiani sia stranieri che ha scelto Vicenza in questo weekend primaverile sono il segnale di una città viva e attrattiva – ha commentato Ilaria Fantin, assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività -. Non capitava da prima dell’epidemia di Coronavirus di prolungare l’orario di apertura del Teatro Olimpico. Questo, oltre a essere un segno di completa ripresa del turismo in città, è anche un incentivo in più per pensare di posticipare sempre la chiusura di qualche ora nei periodi più frequentati».

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