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L'adunata nazionale

Gli alpini a Rimini: la sfilata delle penne nere vicentine con vista sul 2024

Sfila la sezione di Bassano (foto ROLLI)
Sfila la sezione di Bassano (foto ROLLI)
Rimini, adunata nazionale alpini 2022 (FOTO ROLLI)

 

AGGIORNAMENTO ORE 16.45 - Tutti gli alpini vicentini sono transitati davanti al palco delle autorità. Oltre un'ora di sfilata per le cinque sezioni di Vicenza e provincia. La sfilata ora prosegue con le altre città venete e, a seguire, con gli alpini di Lombardia ed Emilia Romagna. A chiudere la 93ma Adunata nazionale degli alpini sarà il passaggio della stecca al presidente dell'Associazione nazionale alpini di Udine, che organizzerà l'edizione del prossimo anno nel capoluogo friulano.

 

Rimini, adunata nazionale alpini: la sezione di Bassano (ROLLI)

 

ORE 15.35 - Ecco le penne nere vicentine. La provincia di Vicenza, con le sue cinque sezioni, è da sempre la più alpina d’Italia, contando oltre 30 mila iscritti. Nell'ordine sfilano le sezioni di Asiago, Valdagno, Marostica, Bassano e Vicenza.

 

Rimini, la sfilata degli alpini vicentini

 

ORE 15 - È iniziata la sfilata delle penne nere del Veneto. Questo l'ordine delle varie sezioni: Cadore – Belluno – Feltre – Valdobbiadene – Vittorio Veneto – Conegliano – Treviso – Asiago – Valdagno – Marostica – Bassano del Grappa – Vicenza “Monte Pasubio” – Venezia – Padova – Verona – Alpini Paracadutisti

 

ORE 10 - È partito puntuale alle 9 lo sfilamento degli Alpini sul lungomare di Rimini in occasione della 93ma adunata nazionale. Migliaia le persone che già di prima mattina attendevano il passaggio delle Penne Nere lungo il tracciato di due chilometri. In tribuna d’onore sono presenti, fra gli altri, il presidente di Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini; il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad; il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao e quello per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà mentre il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e i generali Francesco Figliuolo e Claudio Graziano hanno sfilato accompagnando il labaro dell’associazione nazionale Alpini assieme al presidente delle Penne Nere, Sebastiano Favero prima di raggiungere anch’essi il loro posto in tribuna. Il passaggio degli Alpini sul lungomare andrà avanti per tutta la giornata a concludere l’adunata.

 

ORE 5 - E se festa doveva essere, festa è stata. O meglio, la festa è in pieno svolgimento. Sarà oggi, infatti, la giornata clou della 93esima adunata nazionale degli alpini, che dopo due anni di sospensione a causa del Covid, è ripartita in maniera prorompente da dove era stata bloccata nel 2020, ovvero da Rimini. E le penne nere vicentine non si sono fatte trovare impreparate all’appuntamento, calando in forze sulla riviera adriatica, che in questi giorni è stata invasa da migliaia di alpini delle sezioni di Vicenza, Bassano del Grappa, Valdagno, Marostica e Asiago. Già da venerdì sul lungomare e per le strade del centro di Rimini si sente l’inconfondibile cadenza vicentina mischiarsi ai dialetti di ogni parte d’Italia. La voglia di tornare a incontrarsi e festeggiare insieme è grande e la massiccia presenza di penne nere di tutta Italia, ne è la conferma. 
I vicentini si stanno facendo notare ancora una volta per simpatie e originalità: il gruppo di Sarcedo si è installato in spiaggia, allestendo sulla sabbia un “rosto de tordi”, mentre quello di Malo, il più numeroso d’Italia, ha festeggiato a sua volta con un sontuoso “rosto de osei”. Ma la storia probabilmente più bella è quella di Massimo Molon, del gruppo di Chiampo, e della sua novella sposa Sonia Chiarello, che hanno fatto il viaggio di nozze all’adunata, confermando uno spirito di attaccamento unico. «Sono felicissimo della grande partecipazione degli alpini della sezione “Monte Pasubio”: la città è costellata da accampamenti di alpini vicentini, con camper e attendamenti» è il commento di Lino Marchiori, alla sua prima adunata come presidente della sezione Ana di Vicenza, forte di 17 mila iscritti. Marchiori, accompagnato da Enzo Simonelli, che tra pochi giorni diventerà consigliere nazionale Ana in quota Vicenza, è a Rimini anche per prendere le misure con l’organizzazione del grande evento in vista dell’auspicata assegnazione dell’adunata 2024 a Vicenza. «Siamo venuti a studiare e imparare – scherza Marchiori – perché si tratta di un grande evento che non può essere improvvisato e che, se ci sarà assegnato, dobbiamo organizzare al meglio. Ho incontrato il presidente della sezione di Biella (la città che si contende con Vicenza l’assegnazione 2024, ndr): ci siamo abbracciati e fatti vicendevolmente gli auguri, perchè questo è il vero spirito alpino». «L’inizio è stato un po’ circospetto, ma il distanziamento è il contrario dello spirito alpino che è subito prevalso – afferma Giuseppe Rugolo, presidente della sezione “Monte Grappa” di Bassano forte di 10 mila iscritti, e a sua volta ben rappresentata a Rimini -. La gente ha voglia di tornare a vivere emozioni, pur in sicurezza, ed è bastato poco per far esplodere la voglia di stare insieme e divertirsi. Rimini è una città di mare, ma ha colto subito il nostro spirito alpino e ci ha accolto benissimo: dopo due anni ci siamo riappropriati della nostra festa».


Ieri pomeriggio, a Rimini sono arrivati anche il sindaco Francesco Rucco, l’assessore Marco Zocca e il consigliere Leonardo De Marzo, che, accolti dal presidente Marchiori e dal consigliere Simonelli, si sono subito calati nello spirito dell’adunata ospiti a cena, ancora una volta con uno spiedo di quaglie e “polenta onta”, dal gruppo alpini di Nanto. «Per ciò che l’adunata rappresenta, ritengo sia corretto provare fino in fondo ad arrivare all’assegnazione a Vicenza, consapevoli che per il 2024 sarà una partita difficile – commenta Rucco -. Vicenza se lo merita, perché è la provincia più alpina d’Italia e per quello che gli alpini vicentini hanno fatto e fanno. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione e nei prossimi mesi ce la giocheremo». 
Dopo un lungo fine settimana dedicato a festeggiamenti e celebrazioni, oggi ci sarà l’atto finale: la sfilata, in ordine di partenza in base alla distanza di provenienza. Ai vicentini toccherà partire verso le 15. Il fiume di penne nere delle cinque sezioni impiegherà almeno un’ora per compiere il percorso predisposto sul lungomare. La provincia di Vicenza, con le sue cinque sezioni, è infatti da sempre la più alpina d’Italia, contando oltre 30 mila iscritti. 

 

Paolo Rolli

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