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Vicenza

Accampamento sotto la Basilica. Negozi in rivolta

Effetto zona rossa, pare. Anche se il problema non è certo nuovo. La Basilica, in questi giorni di restrizioni e negozi in parte chiusi, è tornata a trasformarsi in un dormitorio. Non solo di sera, ma anche giorno. Ieri, alle 13, i giacigli erano ancora facilmente visibili sia sotto il portico che si affaccia su piazza delle Erbe, che nella vicina corte dei Bissari. Coperte, scatoloni, alcuni indumenti, una forchetta, delle piccole confezioni di marmellata, tutto ai piedi del monumento nazionale. Che si aggiunge ad altri palazzi del centro da tempo diventati luogo fisso di bivacchi, come Chiericati e palazzo delle Poste, per fare due esempi illustri. 
Scene denunciate più volte, cui l’amministrazione ha cercato anche di porre rimedio con ordinanze specifiche e interventi di sgombero, ma che periodicamente si ripresentano. Ora però, davanti a queste situazioni, al malumore si aggiunge una crescente preoccupazione. Cosa accadrebbe se quello che si è verificato sotto i portici di Monte Berico - dove le tensioni tra senza fissa dimora sono sfociate nell’incendio di un cumulo di coperte, con danni anche ad un affresco - si ripetesse sotto la Basilica? Non una domanda retorica, bensì un timore, accompagnato da senso di insicurezza e frustrazione, che ieri sin dal mattino è rimbalzato nella chat che riunisce un centinaio di commercianti del centro. 

Da oggi, giovedì 1° aprile, entrerà in servizio una terza pattuglia antidegrado fissa della polizia locale per il centro, con controlli anche a piedi. Servizio che resterà operativo per tutta la durata delle zone arancioni o rosse.

Alessia Zorzan

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