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VALDAGNO

Rivive l’antico monastero: «Era il sogno della nonna»

Riccardo e Umberto Ponza, 23 e 29 anni, hanno restaurato l’edificio del ’600 per farci un B&B. «Siamo felici dopo sette anni di lavori»
I due fratelli Riccardo e Umberto Ponza
I due fratelli Riccardo e Umberto Ponza
I due fratelli Riccardo e Umberto Ponza
I due fratelli Riccardo e Umberto Ponza

L'antico monastero torna a vivere. Chi arriva in contrada Frati di Santa Maria, nella frazione di Maglio di Sopra, per affrontare i 235 gradini che la separano dal santuario di Santa Maria di Panisacco si trova di fronte ad un gioiello storico oggi recuperato. A riuscire nell’impresa sono stati due fratelli valdagnesi Riccardo e Umberto Ponza, rispettivamente di 29 e 23 anni che hanno accettato una sfida per pochi.

L'idea della nonna

«L’idea è venuta a nostra nonna Angelina che da sempre vive nel piccolo borgo e che ci ha spinto a rilevare la proprietà dell’immobile che, ormai da almeno trent’anni, era lasciato all’incuria del tempo - hanno spiegato i giovani imprenditori -. Siamo poi stati affiancati da nostro padre Luciano ed è stato un lavoro che è durato 7 anni per realizzare un progetto di 400 pagine». Riccardo, con un diploma all’Iti “Marzotto Luzzatti”, una laurea in ingegneria energetica e oggi responsabile di produzione in una start up di Malo di bevande vegetali, e Umberto che dopo gli studi di cucina all’Artusi di Recoaro, le esperienze nella ristorazione sta terminando la laurea triennale in scienze e tecniche alimentari, hanno affrontato la giungla burocratica dei finanziamenti europei per realizzare il loro sogno ed aprire a settembre dello scorso anno un B&B.

Il progetto

«Il primo tentativo di concorrere per ottenere il contributo del Piano per lo sviluppo rurale risale al 2017. Purtroppo la nostra domanda non è stata accettata. Ma nel 2019 ci abbiamo riprovato portando a casa 190 mila euro che hanno contribuito a permetterci la ristrutturazione dell’edificio. Oggi lo stabile è antisismico, ma tutti gli elementi originari che sono sopravvissuti al tempo sono stati recuperati, compresa la scala principale in marmo rosso ricostruita con i pezzi conservati». Un percorso lungo attraverso permessi, autorizzazioni, sopralluoghi della Soprintendenza per il monastero del Seicento che è classificato ad alto interesse storico, immerso nella pace del colle che nel 1212 era stata scelto per costruire il santuario dedicato alla Vergine Immacolata. Un luogo che Riccardo e Umberto hanno subito immaginato come punto di appoggio per incentivare il turismo sostenibile.

Visitatori da tutta Europa

«Da quando abbiamo aperto sono arrivati, soprattutto nel fine settimana, visitatori francesi, tedeschi, svizzeri, dalle Marche e dalla Lombardia. Da qui si possono visitare le città d’arte come Vicenza e Bassano, vivere il centro storico laniero o immergersi nelle Piccole Dolomiti per trekking e percorsi in mountain bike. L’importante è che il territorio venga curato e il futuro sia fatto anche di manutenzione dei sentieri e organizzazione di eventi culturali e sportivi».

I piani di sviluppo

E di futuro i due giovani ne parlano eccome. C’è già l’idea di creare nei prossimi anni un agriturismo o un ristorante. «In questi cinque anni abbiamo ricostruito i muretti a secco che delimitano otto terrazzamenti creati originariamente dai monaci. Lì vorremmo realizzare un orto, magari un piccolo vigneto e meli per produrre sidro». E mentre Riccardo continuerà a mettere mano ai muretti nel fine settimana, Umberto potrebbe cominciare a far assaggiare il sidro. Non più solo a familiari e amici, ma anche agli ospiti di “Ca’ Panisacco”. 

 

Veronica Molinari

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