Quella sera c’era la nebbia. Si tagliava con il coltello. Ma Michela Marzano veniva da Parigi, dove insegna, e non poteva restare sola all’aeroporto di Verona. «Il biglietto aereo glielo avevamo pagato noi. E andammo in auto a prenderla, con quella nebbia, per portarla a Valdagno». Maurizio Martini, commercialista con il pallino dei libri e della cultura, si appassiona rivivendo il ricordo. Michela Marzano, filosofa. Ma anche Federico Fubini, firma di punta del Corriere della Sera, che «per averlo in città, la prima volta, andammo a prenderlo in taxi a Milano, riaccompagnandolo a casa la sera». E poi Pier Carlo Padoan, ex ministro dell’Economia. E Roberto Burioni, virologo, Federico Rampini, inviato di Repubblica e ormai “uno di casa”, e molti altri grossi calibri della filosofia, dell’economia e della scienza. Tutti a Valdagno, sempre a palazzo Festari e sempre grazie a loro: gli uomini e le donne del Guanxinet. Non ha eguali in provincia la realtà del Guanxinet, un motore culturale nato dal basso una quindicina d’anni fa, a sua volta evoluzione di esperienze precedenti e contaminazioni di gruppi esistenti, cresciuto nel tempo e che quest’anno si è meritato il premio “Città di Valdagno”. «Non è un’associazione, ma associa idee e persone che desiderano farsi contaminare». Guanxi in cinese vuol dire relazione. E la storia di questo network racconta di come le relazioni tra persone siano un propulsore di crescita: culturale, economica, umana. Martini è uno dei volti del Guanxinet, con Eliseo Fioraso, Lorena Maule, Maria Grazia Martini, Monica Cominato, Fabrizio Fusco. Storie, passioni e professioni diverse, unite dall’amore per la conoscenza. «Siamo una rete aperta, flessibile», una galassia nella quale orbitano diverse persone, dal giovane Marco Mari a Giulio Nardon, anima della Via delle Scienze, e altre ancora. Chi gira la provincia sa che riempire una sala per la presentazione di un libro è un’impresa. Fatica a farlo Vicenza. A Valdagno la formula “Un libro in rete” del Guanxinet vale spesso il tutto esaurito. «La nostra non è solo una presentazione, ma un momento di vero confronto con l’autore», spiega Fioraso. «E c’è sempre un discussant, una figura che conversa con l’ospite. Così il pubblico si appassiona». E poi torna. «Ed è la più grande soddisfazione, conquistare la fiducia della platea», anche con proposte meno pop, come l’incontro su “Croce e resurrezione”, «una scommessa vinta». Il segreto del successo? «A Valdagno c’è l’humus sociale e culturale giusto - premette Martini - è la città del Premio Marzotto, c’è una sete di sapere costruita nei decenni». E poi c’è il Guanxi: la relazione. «Tra gli ospiti e il nostro gruppo e il pubblico si crea un rapporto vero: i primi vogliono tornare perché per loro è raro avere incontri così partecipati». È un circolo virtuoso, una ragnatela che ha proiettato il Guanxinet in una stretta cerchia di realtà nazionali di richiamo per autori ed editori. E poi, o prima se volete, c’è la “benzina”: le idee e le risorse necessarie. «Il tutto sta in piedi con la passione, il volontariato e l’aiuto degli sponsor. Il Comune non mette un soldo, solo la gratuità della sala, mentre alcuni imprenditori sensibili sostengono le serate». Spese vive e rimborsi agli ospiti. E poi «il terzo tempo», l’orgoglio di Martini & C. «Tutti in trattoria a continuare la conversazione con gli ospiti, che accettano il confronto anche con l’oste» di turno. Altre relazioni, altri mattoncini. A volte i soldi dello sponsor non bastano e gli amici del Guanxinet mettono mano ai loro portafogli. «Ma è un investimento: la cultura è innovazione e l’innovazione si alimenta di relazioni vere». Questa è la storia di chi ha portato a Valdagno tante storie. Stavolta, per una volta, abbiamo raccontato la loro. Post scriptum: tra pochi giorni tornerà Fubini col nuovo libro su Italia ed Europa. Stavolta non è il Guanxinet che ha cercato lui. Sono lui e l’editore ad aver bussato. È il potere della ragnatela. • © RIPRODUZIONE RISERVATA