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Il rilancio

Terme di Recoaro, lavori a giugno. Ma manca ancora il gestore

In 6 hanno aderito al bando del Pnrr per il progetto della riqualificazione con centro benessere. A giorni si saprà a chi sarà affidato
La riqualificazione delle Terme di Recoaro costerà 10 milioni con fondi Pnrr CRISTINA
La riqualificazione delle Terme di Recoaro costerà 10 milioni con fondi Pnrr CRISTINA
La riqualificazione delle Terme di Recoaro costerà 10 milioni con fondi Pnrr CRISTINA
La riqualificazione delle Terme di Recoaro costerà 10 milioni con fondi Pnrr CRISTINA

Una data certa. A meno di imprevisti dell’ultima ora. A giugno partirà il cantiere per la riqualificazione delle terme di Recoaro. E, tra pochi giorni, si saprà il nome della ditta vincitrice del bando comunale per la progettazione degli interventi. Ma resta un problema, almeno per il momento: non c’è ancora il nome del gestore, cioè di chi si occuperà della conduzione del compendio. Ed i tempi stringono, visto che tutto deve essere pronto per giugno 2026.

Gara di progettazione

Si sono chiusi i termini di gara per l’assegnazione della progettazione di fattibilità tecnica ed economica, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza relative alla riqualificazione del compendio termale e alla realizzazione di un nuovo centro benessere. Entro questa settimana, o al massimo la prossima, si saprà quale società ha ottenuto l’incarico della progettazione. A quel punto avrà cento giorni per presentare il progetto esecutivo.

A partecipare sono stati sei candidati. Il via ai lavori è previsto per giugno e la procedura è seguita da “Veneto Strade spa”. La base d’appalto ha un valore di 770.507 mila euro a cui si aggiungono 106.380 euro per la progettazione esecutiva che, in base alla qualità delle proposte che saranno presentate, potrà essere assegnata direttamente a chi si aggiudicherà la gara. Si tratta di un importo che rientra nei 10 milioni di euro del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati al compendio termale.

L'area da riqualificare

Si tratta di riqualificare l’area che prevede stabilimenti termali, centro sanitario con sala inalazioni e ambulatori, centro benessere e sistemazione di villa Tonello che diventerà un centro specializzato per la formazione degli operatori termali. Rimane valida la possibilità che investitori privati possano farsi avanti avviando un colloquio con l’amministrazione che poi dovrebbe indire una gara ma al momento l’ipotesi pare poco percorribile. Quel che è certo è che gli edifici del compendio rimangono vincolati alle loro destinazioni d’uso.

Manca il gestore

L’amministrazione comunale nel frattempo è comunque già al lavoro per cercare un gestore entro il 2026, che per ora non c’è ancora. L’idea è di indire già quest’anno la manifestazione di interesse. E anche se non è vincolante, ai fini del Pnrr, completare l’opera senza avere un professionista del settore pronta a farla partire sarebbe deleterio. È invece da escludere una gestione comunale perché non sostenibile dal punto di vista economico.

Corsa contro il tempo

Pur senza avere già un gestore disponibile, è comunque tassativo è che i fondi del Pnrr debbano essere usati entro la scadenza del giugno 2026 per non perdere il “treno” del rilancio delle terme con la creazione di un centro benessere e la messa a nuovo dei vari reparti di cura. Inoltre c’è da sistemare l’interno di villa Tonello.

Questo lavori saranno realizzati con 10 milioni di euro mentre altri 10 sono destinati alla riqualificazione del centro storico di Recoaro: la centralissima via Roma è stata la prima opera a partire. Fino ad ora ad essere interessati sono stati in modo particolare i sottoservizi mantenendo una carreggiata aperta.

Via Roma diventerà un rinnovato viale di ingresso al centro termale dotato di illuminazione e arredo urbano per rendere ancora più bella la passeggiata da cui si accede al “cuore” della cittadina termale. Entro aprile dovrebbero partire i lavori per il municipio e il teatro. Il municipio sarà ristrutturato con adeguamento sismico, efficientamento energetico e miglioramento degli spazi interni mentre per il teatro sono previsti la messa in sicurezza, il risparmio energetico e una migliore fruibilità digitale della struttura. Inoltre il Caffè municipale diventerà un caffè letterario e un nuovo polo culturale con spazi espositivi e al piano superiore del “Nazionale” nascerà un “art hotel”.

Luigi Cristina

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