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Recoaro Terme

Rotolon, frana pericolosa. Cura d’urto da un milione

Avviati i lavori nel tratto tra il ponte Parlati e l’ansa del torrente nella zona abitata della frazione Cantiere chiuso entro l’estate 2024
Rotolon: la Regione ha avviato lavori da oltre un milione per garantire maggiore sicurezza L.CRI.
Rotolon: la Regione ha avviato lavori da oltre un milione per garantire maggiore sicurezza L.CRI.
Rotolon: la Regione ha avviato lavori da oltre un milione per garantire maggiore sicurezza L.CRI.
Rotolon: la Regione ha avviato lavori da oltre un milione per garantire maggiore sicurezza L.CRI.

Nuovamente occhi puntati sulla sicurezza del Rotolon. E questa volta sul piatto c’è oltre un milione di euro. La frana, che al tempo della grande alluvione del 2010 ma anche in altre successive ondate di maltempo tenne con il fiato sospeso i residenti delle contrade a ridosso dell’alveo del torrente - in particolare quella di Parlati - ora è pronta per finire di nuovo sotto i ferri con un intervento per mettere in sicurezza la parte più problematica dell’alveo.

L’intervento

Pronti al via, infatti, i lavori previsti sul torrente Rotolon per mitigare il rischio idraulico nel tratto d’alveo tra il ponte Parlati e l’ansa del torrente in corrispondenza dell’abitato della frazione stessa. L’assessore regionale al dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin spiega che «l’intervento riguarda un tratto di circa 260 metri con l’obiettivo di favorire il trasporto di materiali solidi in direzione delle grandi piazze di deposito a monte della briglia Giorgetti in virtù dell’aumento della pendenza media del fondo dell’alveo, ma anche dell’aumento della sezione idraulica di deflusso e del volume d’accumulo della colata detritica».

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La sorveglianza

La frana del Rotolon, una tra le più grandi d’Italia, è da sempre un’osservata speciale da tutte le istituzioni a cominciare dal Comune con la protezione civile di Recoaro ed i vigili del fuoco volontari, fino alla Regione, al Cnr ed alle Università di Firenze e Padova che negli anni hanno lavorato a stretto contatto. Bottacin spiega che «i lavori rientrano nell’ambito di una serie di opere previste a seguito della frana che alcuni anni fa mobilizzò una massa di circa 320 mila metri cubi dalla parte alta del bacino del Rotolon, evolvendosi parzialmente in una colata di fango e detriti».

Proprio in riferimento a quell’evento di così grande portata, l’assessore sottolinea che «insieme al Cnr vennero avviati vari studi e un monitoraggio della frana che hanno evidenziato tre possibili scenari di “frana e conseguente colata” con possibile interessamento di alcuni edifici nelle frazioni Parlati e Turcati. L’intervento odierno ha, nello specifico, l’obiettivo di mitigare il rischio idraulico nel tratto d’alveo che interessa quell’area».

Il tratto, in base alle simulazioni del Cnr, è infatti soggetto alla sedimentazione della colata detritica e progressivamente, nel corso di un evento di piena, subisce l’interramento che potrebbe portare alla chiusura completa dell’alveo e alla divagazione delle colate successive nelle aree adiacenti interessando alcuni manufatti in sinistra idrografica e alcune abitazioni all’interno dell’ansa di Parlati in destra idrografica. 

La messa in sicurezza

«Gli attuali lavori, per un milione 100 mila euro, saranno a cura delle strutture regionali dei servizi forestali - conclude Bottacin - e prevedono la rettifica dell’alveo e la sua riprofilatura con aumento della pendenza del fondo e l’abbassamento della “gaveta”, la parte centrale della briglia, la demolizione e la ricostruzione di un’altra briglia e la conseguente messa in sicurezza della casa in destra idrografica, la risagomatura di parte dell’alveo e il rinforzo delle difese longitudinali». Stando alla Regione le opere «dovrebbero essere completate entro la fine della prossima estate».

Luigi Cristina

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