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Cornedo/Montecchio

Pietro, donatore minorenne: «Mi ha dovuto autorizzare il giudice»

Il figlio del sindaco vuole aiutare il ragazzo per il quale si è attivato anche Zaia. Non bastava il consenso dei suoi genitori

Ci sarà anche Pietro, studente di Cornedo, fra i potenziali donatori di midollo osseo che si sono offerti di aiutare il ragazzo di Montecchio Maggiore, per il quale si era attivato anche il governatore Zaia. Il gesto di Pietro è tutt’altro che ordinario in quanto è minorenne e ha dovuto chiedere l’autorizzazione al giudice tutelare, Antonella Toniolo, per poter offrirsi come donatore.

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Un caso raro in Italia

Il 17enne, fra l’altro, è figlio del sindaco Francesco Lanaro. È probabilmente uno dei pochi casi del genere in provincia e forse in Italia. 
Lo studente, che frequenta il quarto anno del liceo classico Giangiorgio Trissino di Valdagno, ha espresso al padre Francesco, avvocato di professione, e alla mamma Valentina Corolli, la volontà di diventare donatore di sangue e di midollo osseo. «Trattandosi di un atto di liberalità da parte di un prossimo maggiorenne, che ha quindi piena consapevolezza del nobile gesto civico che andrà a compiere - si legge nel documento - si autorizza l’immediata efficacia del decreto sotto la personale responsabilità dei genitori».

Il fratello 8 mesi in ospedale e Pietro vuole diventare donatore

«La mia scelta - racconta il giovane - è stata dettata da due fatti: mio fratello, Marco, ha trascorso otto mesi all’ospedale per curare un linfoma. Ora sta bene, grazie a Dio, ma sono stati momenti per me e la mia famiglia, davvero difficili e pieni di ansia. Un’esperienza che mi ha fatto capire l’importanza di essere di aiuto agli altri, specialmente verso chi si trova in difficili situazioni di salute». 

Un minorenne per donare ha bisogno dell'ok del giudice tutelare

Ecco, perché, dopo l’appello del governatore Zaia per aiutare uno studente che aveva bisogno di un trapianto di midollo osseo «ho chiesto ai miei genitori di attivarsi per permettermi di diventare donatore. Sono minorenne, oltre alla loro autorizzazione serviva quella del giudice tutelare. Sono davvero contento che sia arrivata in poco più di una settimana, così domenica potrò essere presente a Montecchio. Mi auguro di essere il gemello genetico di questo ragazzo, affinché possa continuare a vivere una vita normale, ma mi risulta che il profilo genetico varia da 1 a 100 mila. Io ho sentito di dover dare la mia disponibilità». Il gesto di Pietro Lanaro è stato accolto con grande entusiasmo dalle associazioni Avis e Admo della valla ta dell’Agno. 

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Aristide Cariolato

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