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Operazione lampo
Trasferiti a Novale
i primi 11 profughi

La palazzina di Novale dove sono ospitati i migranti. ZILLIKEN
La palazzina di Novale dove sono ospitati i migranti. ZILLIKEN
La palazzina di Novale dove sono ospitati i migranti. ZILLIKEN
La palazzina di Novale dove sono ospitati i migranti. ZILLIKEN

Undici richiedenti asilo arrivati in via Sandri e Menti. Non è stata una questione di settimane, dopo le voci che hanno imperversato nei giorni scorsi, ma in poche ore è stato squarciato il velo di mistero che aleggiava sul possibile approdo dei profughi nella frazione di Novale. La segnalazione che la casa fosse effettivamente occupata è circolata nella giornata di domenica ed un gruppo di residenti ha costituito un piccolo sit-in per controllare la situazione, con il coordinamento del consigliere comunale della Lega Nord, Marco Randon. Sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale “Valle Agno” e l’amministrazione comunale per un sopralluogo. Giovanni Zarantonello, presidente della cooperativa vicentina “Maninpasta” fa chiarezza sulla situazione e cerca di tranquillizzare Comune e residenti: «L’arrivo di profughi non si è fermato come accadeva negli scorsi anni nei mesi invernali e, quindi, ci siamo trovati in una situazione di emergenza che ci ha costretti ad ospitare gli ultimi venuti nelle strutture più vicine a noi e dislocare in altre sistemazioni chi era con noi da più tempo. Si tratta di undici ragazzi che sono in Italia da almeno due anni e che hanno già affrontato la commissione per la richiesta d’asilo. Tra di loro, c’è che si sta attendendo il responso o chi ha fatto ricorso. Parlano tutti l’italiano, per facilitare la convivenza con chi vive vicino a loro, ma abbiamo anche deciso di facilitare la convivenza tra di loro, unendo ragazzi che provengono dall’Africa occidentale francofona».

Porte aperte ad un’eventuale collaborazione con il Comune. «Al di là dell’oggettiva emergenza che ci ha costretti a prendere in affitto la palazzina di Novale assieme ad un’altra cooperativa - prosegue Zarantonello - abbiamo già incontrato lo scorso venerdì i rappresentanti dell’amministrazione e abbiamo pregato la prefettura di avvisare tempestivamente in municipio di qualsiasi cosa». E la collaborazione con le associazioni locali? «Abbiamo contattato il parroco di Ponte dei Nori, don Matteo Menini, con cui avevamo già collaborato a Vicenza. La nostra cooperativa non si occupa solo di accoglienza, ma anche di avvio all’attività lavorativa in particolare nel settore della panificazione ed il nostro obiettivo è quello di aiutare questi ragazzi a trovare una loro indipendenza proprio attraverso il lavoro».

Tra le polemiche dei giorni scorsi, anche l’inadeguatezza dello stabile denunciata da alcuni residenti. «Non siamo così sprovveduti - conclude Zarantonello -. C’erano problemi con la caldaia e con le tubature del gas e abbiamo sistemato tutto con sopralluoghi per certificare il tutto. Dobbiamo ultimare la ristrutturazione di un bagno e lo faremo tra qualche mese. Poi valuteremo se portare altri tre o quattro ragazzi, anche se ne frattempo gli ospitati potrebbero già essere calati. Siamo abituati a lavorare con l’accoglienza diffusa per il bene dei nostri ospiti e dei residenti».

Karl Zilliken

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