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La nota

«Evitiamo i rischi in montagna!». I consigli (non sono mai troppi) del soccorso alpino

Dopo l'ennesimo intervento per soccorrere un escursionista rimasto bloccato in parete sotto la pioggia.
L'intervento del soccorso alpino di Recoaro - Valdagno sulla Ferrata del Vajo Scuro, nel Gruppo del Fumante
L'intervento del soccorso alpino di Recoaro - Valdagno sulla Ferrata del Vajo Scuro, nel Gruppo del Fumante
L'intervento del soccorso alpino di Recoaro - Valdagno sulla Ferrata del Vajo Scuro, nel Gruppo del Fumante
L'intervento del soccorso alpino di Recoaro - Valdagno sulla Ferrata del Vajo Scuro, nel Gruppo del Fumante

Domenica 14 maggio il soccorso alpino di Recoaro-Valdagno è intervenuto sotto la pioggia battente per aiutare un ragazzo trevigiano bloccato sotto un tratto verticale della Ferrata del Vajo Scuro, nel Gruppo del Fumante. Malgrado le previsioni avverse, il 32enne era partito in mattinata con un amico di 29 anni per risalire il percorso attrezzato. Lui, arrivato nel punto impegnativo, si era fermato incapace di proseguire o tornare sui propri passi, mentre l'amico, che lo precedeva, aveva proseguito lasciandolo da solo. Una squadra di 4 tecnici, che era impegnata in un momento formativo, impiegando un'ora e mezza tra i vari spostamenti con mezzi e a piedi, ha quindi raggiunto l'escursionista, risalendo la ferrata. Dopo averlo assicurato, i soccorritori lo hanno calato una sessantina di metri fino al sentiero sottostante, per poi risalire con lui, legato in corda corta, un altro pezzo attrezzato e accompagnarlo al Rifugio Battisti. Nel rientro i soccorritori hanno incrociato anche l'amico che aveva concluso l'itinerario.

Una vicenda che si è fortunatamente conclusa senza alcuna conseguenza per le persone coinvolte, ma che ha portato il soccorso alpino del Veneto a diffondere una nota rivolta agli escursionisti e agli appassionati della montagna affinché evitino inutili rischi. 

Cosa possiamo imparare da questa vicenda?

  • Consultare sempre il bollettino meteo e, se si decide di partire, una volta sul posto osservare l'evoluzione del tempo attorno a noi. Se i segnali di perturbazione in arrivo sono abbastanza evidenti e non siamo certi di concludere il nostro giro, forse sarebbe meglio rinunciare.
  • Dotiamoci sempre di abbigliamento, attrezzatura e calzature adeguate. In ferrata è fondamentale il kit completo e soprattutto indossare il casco: dall'alto può cadere di tutto.
  • Con la pioggia anche sentieri e prati ripidi possono diventare scivoli insidiosi. La roccia bagnata ancora di più. Risalire un sentiero attrezzato bagnato richiede molto più sforzo, tempo e fatica ed è facile che da sopra cada materiale. Con la pioggia possono manifestarsi temporali, non è augurabile trovarsi attaccati a un cavo metallico in quota all'arrivo delle scariche.
  • Non lasciamo mai nessuno da solo.

«Ancora consigli? Sì, ancora e ancora - evidenzia la nota - perché ci accorgiamo (e capita troppo spesso, soprattutto negli ultimi anni) che, senza puntare assolutamente il dito su questo caso specifico, mancano le basi dell'andare in montagna, proprio l'abbiccì della sicurezza, in tante persone che hanno iniziato a frequentarla. Pur nella certezza che non esista il rischio zero, continueremo sempre a suggerire azioni e comportamenti da tenere, per cercare di evitarlo il più possibile».
 

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