Una mamma di 40 anni M.T.G. (riportiamo solo le iniziali per rendere riconoscibili le figlie minorenni) è stata condannata a sei mesi e cinque giorni di reclusione e a complessivi 2 mila euro di risarcimento danni dopo essere stata ritenuta responsabile di abbandono di minore.
Mamma di 40 anni condannata: lasciava a casa da sole le figlie piccole
L’imputata, difesa dall’avvocato Laura Piva, era stata accusata dal padre delle due bambine di averle - in svariate occasioni - lasciate a casa da sole, a Valdagno, per andare fuori e rincasare, poi, a notte fonda, in compagnia di uomini, e in stato di ebbrezza. Un comportamento che secondo la procura aveva «trascurato la cura delle minori che venivano accompagnate tardi a scuola non provvedendo nemmeno alla loro corretta pulizia e alimentazione».
La denuncia del papà delle due bambine
A far scattare la denuncia che aveva portato all’apertura dell’inchiesta da parte del pubblico ministero Cristina Carunchio, era stato, appunto il papà delle bambine che si era rivolto anche al tribunale civile e successivamente si era costituito parte civile nell’ambito del dibattimento (in rappresentanza delle ragazzine) con l’avvocato Luisa Fiorentino. Processo durante il quale è emerso anche che le piccole - quando la madre usciva - sarebbero rimaste sempre sole in casa. Con la donna che alcune volte lasciava le chiavi di casa nella serratura quando poi se ne andava.
Nel corso del procedimento le bambine non sono state sentite mentre altri testimoni avrebbero appunto confermato che la mamma non si sarebbe mai preoccupata di lasciare le figlie con qualcuno dopo che lei usciva per andare a bere nei locali notturni.
Il legale dell’imputata ha già deciso di appellare il verdetto
Il giudice ha concesso all’imputata il beneficio della sospensione condizionale della pena subordinandolo all’adempimento dell’obbligo del risarcimento del danno a favore delle bambine entro un anno dal passaggio in giudicato della sentenza. Complessivamente, dunque, la 40enne, oltre ai due mila euro previsti a favore delle figlie dovrà versarne ulteriori 5 mila per le spese sostenute dalla parte civile (le piccole erano rappresentate dall’avvocato Luisa Fiorentino). Il tribunale ha fissato in trenta giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza pronunciata l’altro giorno. Un verdetto che comunque il legale dell’imputata ha già deciso di appellare.
«Attenderemo cosa ha scritto il giudice nelle motivazioni con cui ha preso la sua decisione - osserva l’avvocato Piva - ma sicuramente presenteremo ricorso davanti alla Corte d’Appello».
L'affidamento delle bambine lasciato in via esclusiva al papà
Parallelamente al procedimento penale era stata avviato anche quello civile. Conclusosi, in questo caso, già un paio di anni fa quando il giudice ha stabilito che l’affidamento delle bambine venisse lasciato in via esclusiva al papà (con il quale adesso vivono). La mamma, proprio a causa di quanto le è stato contestato nel corso dell’inchiesta, e riconosciuto con la sentenza dell’altro giorno, può continuare a vedere le figlie nel corso di incontri protetti.