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Valdagno

I cani che abbaiano
diventano un caso
per il tribunale

Le cucce dove vengono tenuti da otto anni i quattro setter usati per andare a caccia. ZILLIKEN
Le cucce dove vengono tenuti da otto anni i quattro setter usati per andare a caccia. ZILLIKEN
Le cucce dove vengono tenuti da otto anni i quattro setter usati per andare a caccia. ZILLIKEN
Le cucce dove vengono tenuti da otto anni i quattro setter usati per andare a caccia. ZILLIKEN

Porta il Comune in tribunale per difendere i suoi cani. Dopo una lunga trafila, Aldo Ronconi si è opposto alle tre ordinanze ed ingiunzioni del consorzio di polizia locale “Valle Agno” e si è affidato all’avvocato Paolo Viezzi di Udine che, a metà febbraio, si troverà di fronte il collega Enzo Urbani a tutela del Comune. La vicenda inizia il 15 gennaio di quest’anno quando, dopo alcune segnalazioni dei residenti, gli agenti della polizia consortile, coordinati dal commissario Daniele Vani, escono per un sopralluogo in via Cimone 13, nell’abitazione della zia di Ronconi, dove sono detenuti da otto anni quattro Setter inglesi che accompagnano l’uomo nell’attività venatoria.

Dopo questa prima uscita, gli agenti hanno multato Ronconi perché i cani “arrecavano disturbo continuo al vicinato ed ai passanti”. Il 6 febbraio, poi, secondo sopralluogo di 40 minuti. Qui gli agenti hanno constatato che i cani abbaiavano verso la strada. Il 10 febbraio, nuova sanzione motivata dal fatto che “i cani detenuti continuavano ad abbaiare ininterrottamente ad ogni passaggio di pedone che si avvicinava alla recinzione”. Nuovo capitolo la sera del 27 marzo quando, dopo la segnalazione di un vicino, la polizia consortile ha multato per la terza volta Ronconi perché i cani, visti gli agenti in strada, “incominciavano ad abbaiare fino all’allontanamento”.

Ronconi ha provato a presentare una difesa scritta, senza alcun risultato. Il Comune, quindi, ha multato l’uomo con tre diverse ingiunzioni per un totale di 138 euro più 6 euro e 60 centesimi di spese postali. Ronconi ed il suo legale contestano il fatto che, dopo quattro sopralluoghi, siano state elevate tre sanzioni per lo stesso illecito, dimenticando di utilizzare il cosiddetto cumulo giuridico, punendo la condotta ritenuta più grave.

L’uomo poi contesta la legittimità dell’articolo 4 del Regolamento per il decoro urbano della Valle dell’Agno che recita “Gli animali devono essere tenuti in modo da non recare disturbo o danno al vicinato” perché sarebbe in contrasto con l’articolo 659 del Codice Penale sul disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, anche perché recenti sentenze hanno legittimato la possibilità che i cani abbaino, sia dal punto di vista etologico, sia da quello che vede i cani come “allarmi viventi”. In sostanza, i ricorrenti ritengono che i cani dovrebbero disturbare un numero indeterminato di persone e non solo i vicini di casa e, soprattutto, dato che i cani sarebbero stati pizzicati ad abbaiare in presenza di persone vicine alla recinzione, ritengono sia da ritenersi normale. In ultimo luogo, secondo Ronconi ed il suo legale, gli accertamenti della Locale non sarebbero stati sufficienti per verificare se effettivamente i quattro cani arrecassero disturbo, in assenza di rilievi fonometrici.

La richiesta al Tribunale di Vicenza, che il prossimo 17 febbraio valuterà la questione, è di sospendere le ingiunzioni. L’avvocato Viezzi spiega: «La decisione del mio assistito di ricorrere è anti-economica, ma di principio. Se avesse ragione il Comune, diventerebbe impossibile detenere dei cani all'aperto in una proprietà, se questi dovessero abbaiare».

Karl Zilliken

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