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Eroe in Croazia dopo la tromba d’aria

I vigili del fuoco intervenuti dopo che Bertoldi aveva messo in sicurezza l’area. FOTOSERVIZIO ZILLIKENUn albero sradicato dalla forza del vento a Medulin, in Croazia
I vigili del fuoco intervenuti dopo che Bertoldi aveva messo in sicurezza l’area. FOTOSERVIZIO ZILLIKENUn albero sradicato dalla forza del vento a Medulin, in Croazia
I vigili del fuoco intervenuti dopo che Bertoldi aveva messo in sicurezza l’area. FOTOSERVIZIO ZILLIKENUn albero sradicato dalla forza del vento a Medulin, in Croazia
I vigili del fuoco intervenuti dopo che Bertoldi aveva messo in sicurezza l’area. FOTOSERVIZIO ZILLIKENUn albero sradicato dalla forza del vento a Medulin, in Croazia

È un valdagnese l’eroe di Medulin. Giuseppe Bertoldi, 49 anni, che nella vita oltre ad essere impiegato alla Mainetti è anche il vertice della protezione civile alpina di Valdagno, non si aspettava di essere sotto i riflettori di una tra le principali televisioni nazionali croate durante le ferie trascorse in un campeggio vicino all’Adriatico. Giovedì scorso, quando un’ondata anomala di maltempo ha flagellato le coste del Veneto, il meteo non ha risparmiato le non lontane zone turistiche croate.

IL RACCONTO. Una vera e propria tromba d’aria ha travolto l’area poco distante da Pola ed in particolare il camping dove Bertoldi stazionava con amici e famiglia per trascorrere qualche giorno di vacanza. Alberi sradicati, tende che volavano come piume e le abitazioni all’interno del campeggio che sono state completamente scoperchiate dalla furia del vento. Nessuno sapeva cosa fare, i soccorritori tardavano ad arrivare e così Bertoldi si è dovuto rimboccare le maniche (cosa che avrebbe probabilmente fatto comunque) per prendere in mano le redini della situazione.

LA TESTIMONIANZA. «L’evento è avvenuto all’improvviso coinvolgendo principalmente il campeggio dove stiamo soggiornando per le ferie - racconta il valdagnese che è istruttore provinciale di Protezione civile -. Sono caduti alberi e si sono completamente scoperchiate le abitazioni all’interno del campeggio. Sono stati momenti piuttosto drammatici. Io ho messo subito al sevizio la mia professionalità di volontario di protezione civile coordinando le operazioni di soccorso e messa in sicurezza dell’area. Ci sono stati alcuni feriti lievi, fortunatamente, e poi tanta paura e danni a tende, camper e roulotte». La questione, però, non si è fermata qui. Il giorno successivo, infatti, sono arrivate sul posto martoriato dall’evento atmosferico le telecamere di “Rtl Croazia” per raccogliere testimonianze.

LA DENUNCIA. «Sono stato intervistato e, dopo aver raccontato l’episodio, ho fatto emergere le criticità e le gravi mancanze nel far scattare l’allarme tra gli ospiti del campeggio. Sapevano delle possibili trombe d’aria in arrivo, ma nessuno ci ha avvisati preventivamente. I vigili del fuoco locali, poi, sono arrivati con molto ritardo e hanno operato senza le dovute norme di sicurezza, almeno quelle che si osservano in Italia. I bambini fotografavano mentre i pompieri utilizzavano attrezzature e rimuovevano lamiere e rami pericolanti, con il rischio di coinvolgerli. Forse in Italia abbiamo ancora alcune cose da migliorare nella gestione delle emergenze, ma anche in Croazia mi pare che ci siano delle lacune non da poco. Quello che facciamo come volontari di protezione civile è al servizio della collettività e non importa dove ci si trovi, il nostro dovere è quello di intervenire in caso di necessità, ed è esattamente quello che ho fatto io».

Karl Zilliken

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