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Valdagno

Alberto, alpinista solitario. Il papà: «Lassù si sentiva libero»

La passione per l’arrampicata gli è stata fatale. Amava salire lungo le ripide pareti di roccia senza essere assicurato con delle corde e il più delle volte in solitaria. Ma giovedì qualcosa non è andato per il verso giusto e il valdagnese Alberto Bressan, 51 anni, è scivolato mentre affrontava la via Castiglioni-Detassis sulle Pale di San Martino cadendo per più di cento metri.

«La tecnica di arrampicata senza corde lo faceva sentire libero, era un modo di evadere ma era una scelta sua e non era facile affrontare il tema», racconta commosso il padre, Gaetano Bressan, che a Valdagno è un’istituzione, per 17 anni sindaco, dal 1975 al 1992.

Alberto Bressan è stato trovato senza vita il giorno dopo su una cengia durante il sorvolo dell’elisoccorso che lo stava cercando. Una salita che aveva affrontato tante volte perché la maggior parte del tempo libero la dedicava proprio allo sport. Una passione sviscerata quella per la montagna che aveva ereditato proprio dal padre Gaetano. «Quando andava via ci avvertiva, passava a salutarci ma io avevo sempre un po’ di preoccupazione e se non tornava presto mi precipitavo a chiamarlo», racconta il padre. Bressan racconta della sera prima della disgrazia: «Mercoledì sera è passato a salutarci: oltre a me, la madre Carla e l’amatissima sorella gemella Francesca con la quale era legato da un rapporto speciale». Il racconto del padre si fa più drammatico quando ricorda la giornata di giovedì: «Quando iniziava a farsi tardi ho cominciato a chiamarlo, avrò telefonato trenta volte, ma non rispondeva e la preoccupazione cresceva. Allora ho chiamato il rifugio Treviso dove non lo avevano visto rientrare e ho avvertito i carabinieri». Poi la tragica conferma. Tra le imprese di Alberto c’è una salita alla parete del Baffelan di un paio d’anni fa che è stata ripresa e della quale il papà vorrebbe realizzare un piccolo documentario. Alberto, diplomato al Canova di Vicenza, era single ed era dipendente della “2i Rete gas” un’azienda nel settore del gas e dell’energia che ha spostato la sede da Sarego a Rovigo e spesso lavorava in smart working. Non solo arrampicate nel suo curriculum da sportivo: amava il ciclismo e con la bici da corsa aveva partecipato a molte gare dilettantistiche. «Amava la natura e la fatica. Gli piacevano gli animali e viveva con due gatti».

Ora il mondo della politica, soprattutto di quella di un tempo, si è stretta attorno a Gaetano Bressan. In tanti lo hanno chiamato come l’ex senatore Giuliano Zoso per fargli sentire la vicinanza mentre a casa sua gli sta accanto Maurizio Dal Lago che fu sindaco dopo Bressan.

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