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Ovest Vicentino/Valle dell'Agno

Addio al gassificatore. Soldi dirottati sul "tubone"

I dieci milioni destinati a creare un maxi impianto di trattamento fanghi serviranno per allungare lo scarico dei reflui a Cologna
Fanghi della concia: addio al progetto per l'impianto di trattamento
Fanghi della concia: addio al progetto per l'impianto di trattamento
Fanghi della concia: addio al progetto per l'impianto di trattamento
Fanghi della concia: addio al progetto per l'impianto di trattamento

I dieci milioni di euro che erano stati destinati alla creazione di un impianto di trattamento fanghi stanno prendendo la strada di Cologna per essere impiegati nell'allungamento del "tubone" gestito da Arica. Quest'ultimo è il consorzio che gestisce, per conto della Regione, il collettore delle acque di 5 impianti: Trissino, Arzignano, Montebello, Montecchio e Lonigo. Una decisione che suona come un de profundis per il "gassificatore" che doveva risolvere lo smaltimento dei fanghi del polo conciario arzignanese su cui i 10 Comuni soci di "Acque del Chiampo" avevano già sentenziato «mai sul nostro territorio» e, soprattutto, dopo che il super bando da oltre 500 milioni pubblicato da "Acque del Chiampo" e "Medio Chiampo" era andato deserto.

Nell'incontro dell'"Accordo di programma per la tutela del bacino del Fratta Gorzone", il ministero dell'ambiente, la Regione, gli enti e le società del servizio idrico e le amministrazioni locali hanno deciso di chiedere il trasferimento dei 10 milioni di euro che erano stati destinati dal Governo alla realizzazione di un impianto di trattamento di fanghi e di trasferirli per l'allungamento del collettore a Cologna. Dunque, i fanghi continueranno ad essere smaltiti in discarica. «Nel 2022 - fa sapere "Acque del Chiampo" - sono state prodotte 22.469 tonnellate di fanghi industriali dall'impianto di depurazione di Arzignano (ultimo dato disponibile del "Bilancio di sostenibilità", ndr). Nel 2023 il conferimento è stato per il 12% nella discarica numero 9 di Arzignano, per l'88% fuori dal territorio dei 10 Comuni soci in siti idonei in Italia e all'estero a secondo dei vari affidamenti. La previsione 2024 è far salire la quantità di fanghi conferiti fuori dal territorio al 99%, lasciando solo l'1% dei fanghi prodotti in discarica ad Arzignano».

Il prolungamento del collettore di Arica punta a diminuire ulteriormente l'impatto ambientale dello scarico dei reflui al termine del ciclo di depurazione dei depuratori dei tre gestori "Acque del Chiampo", "Medio Chiampo" e "Viacqua". «Sarà lungo - spiega Renzo Marcigaglia, presidente di "Acque del Chiampo" - 4 chilometri con diametro di 1,8 metri e porterà l'immissione dei reflui a valle dell'abitato di Cologna, in un tratto del Fratta più adatto alla ricezione rispetto al punto attuale, grazie ad una maggiore portata d'acqua data da più affluenti e quindi ad una migliore capacità vivificatoria. In prospettiva, è auspicabile l'allacciamento del depuratore di Cologna al collettore e la realizzazione di un avanzato impianto di disinfezione in grado di migliorare ulteriormente la qualità dell'acqua immessa nel Fratta Gorzone».

"Acque del Chiampo" è stata individuata come soggetto attuatore per la progettazione del prolungamento del collettore con un percorso condiviso con Arica e con gli altri enti gestori, "Medio Chiampo" e "Viacqua". «La settimana scorsa - prosegue Marcigaglia - è stata completata la progettazione definitiva. Ora è in corso la verifica del progetto da parte di un soggetto terzo, come previsto dalla normativa. Dopo il confronto con il Comune di Cologna è prevista l'approvazione da parte dell'assemblea di Arica; poi si passerà alla "Conferenza dei servizi" per il confronto con le amministrazioni pubbliche, già coinvolte nelle precedenti fasi dell'iter progettuale».

Una volta concluso l'iter, i lavori dovrebbero durare un anno e 8 mesi e concludersi entro la fine del 2027. Il costo dell'opera è stimato in 19,5 milioni di euro in sede di "Comitato di sorveglianza" del dicembre 2023. Stima corretta in 20,4 milioni alla luce della progettazione definitiva di recente conclusa. «La copertura - conclude Marcigaglia - è data da 3,9 milioni di euro già precedentemente stanziati dal ministero; sempre dal ministero si attende la conferma di un ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro attraverso lo spostamento dalla precedente assegnazione per il trattamento fanghi industriali, spostamento richiesto dal Consiglio di bacino Valle del Chiampo lo scorso 8 febbraio. La restante parte, circa 6,5 milioni di euro, dovrà essere coperta dai gestori idrici "Acque del Chiampo", "Medio Chiampo" e "Viacqua"».

Giorgio Zordan

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