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Zanè

Fu internata a Mauthausen, ora le sarà dedicata una scuola

Carla Liliana Martini, scomparsa nel 2017, in tempo di guerra aiutò 300 ebrei e prigionieri alleati ad arrivare in Svizzera e a salvarsi.
A Carla Liliana Martini si deve l'avvio della biblioteca a Zanè
A Carla Liliana Martini si deve l'avvio della biblioteca a Zanè
A Carla Liliana Martini si deve l'avvio della biblioteca a Zanè
A Carla Liliana Martini si deve l'avvio della biblioteca a Zanè

La nuova scuola elementare di Zanè sarà intitolata alla memoria della concittadina Carla Liliana Martini, Croce al merito di guerra per l'impegno profuso nella Resistenza. Sarà lei - partigiana della Brigata Pierobon che appena diciassettenne partecipò alla "Catena di Salvezza" aiutando più di 300 ebrei e prigionieri alleati ad arrivare in Svizzera - il simbolo del polo scolastico in cui studieranno le future generazioni.

A sceglierla sono state le famiglie degli alunni frequentanti le attuali elementari del centro e delle Campagne, e i docenti dell'Istituto Comprensivo di Carrè. «Nel valutare l'intitolazione della nuova scuola - spiega Silvia Carollo, assessora all'istruzione - come giunta abbiamo subito stabilito che dovesse essere dedicata a una figura femminile. Il nome di Martini è stato il primo a cui abbiamo pensato, perché ci sembrava doveroso ricordare la memoria di questa nostra importante concittadina, già premiata dieci anni fa a Oggiono, dove si trova la piccola stazione attraverso cui passava il treno diretto in Svizzera carico degli ebrei che lei aiutò a salvare. Tuttavia non volevamo fosse una decisione imposta dall'alto, per cui abbiamo deciso di promuovere un sondaggio chiedendo di votare una rosa di tre candidate: Liliana Martini, Maria Montessori e Tina Anselmi. Naturalmente non possiamo che essere felici che la popolazione scolastica abbia confermato la nostra prima scelta, votandola a maggioranza. Ora manca solo l'ok del ministero dell'Interno che deve concedere la deroga all'utilizzo del nome di Liliana Martini».

In base alla legge, infatti, non è possibile intitolare luoghi o edifici pubblici a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Carla Liliana Martini, nata a Boara Polesine il 7 agosto 1926 e morta a Zanè il 25 settembre 2017, dopo il suo impegno nella rete di solidarietà facente capo a padre Placido Cortese, fu arrestata il 14 marzo 1944 con la sorella Teresa dai nazifascisti e rinchiusa nel lager di Mauthausen e successivamente in quelli di Linz, Grein a.d. Donau, dove rimasero fino al giugno del 1945. Terminati gli studi, si sposò con Carlo De Muri e si trasferì a Zanè, dove avviò la biblioteca e insegnò alle scuole medie.

Solo molti anni dopo la prigionia riuscì a raccontare di quei terribili anni per «cancellare l'odio con l'amore», partecipando, fino alla sua morte, a incontri pubblici, specialmente con giovani studenti. Nel 2005 pubblicò, con prefazione di Tina Anselmi, il libro "Catena di salvezza", ispirato alla sua storia.

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