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Montecchio Precalcino

Predoni di rame al cimitero, rubati i vasi dalle lapidi

Depredata anche la tomba di famiglia del sindaco Parisotto. «Nemmeno qui si può stare in pace»

Non sono solo le abitazioni, gli edifici pubblici o i negozi ad attirare le attenzioni dei ladri, come è accaduto nelle ultime settimane in tutto il Vicentino. Ora anche i luoghi sacri diventano meta di scorribande e ruberie: l'altra notte a Montecchio Precalcino è finito nel mirino dei malviventi il cimitero comunale di via Stivanelle, depredato dei contenitori in rame per i fiori da inserire nei vasi fissati alle lapidi.

Lo sfregio

Diversi cittadini ieri mattina hanno contatto il municipio e il sindaco Fabrizio Parisotto per segnalare il furto dei recipienti, una trentina in tutto, dai quali sono stati tolti mazzi e piantine, in molti casi gettati a terra. Decine di loculi e tombe, compresa quella della famiglia del primo cittadino, colpite da uno sfregio che ha suscitato sdegno tra la comunità. «Hanno tolto i fiori dai vasi in gran parte della parte nuova del cimitero e rubato i contenitori in metallo, tutti in rame», conferma Parisotto, subito intervenuto con la squadra operai. «Hanno agito nella notte tra domenica e lunedì, forse partendo dalla pista ciclabile che corre attorno al "monte" e poi salendo sul fianco della collina per raggiungere e scavalcare la rete di recinzione». Non è escluso che i delinquenti abbiano raggiunto il camposanto da via Stivanelle. «Le forze dell'ordine potranno verificare le dinamiche del furto visionando le immagini del sistema comunale di videosorveglianza», aggiunge il sindaco. «Ora stiamo valutando, come Comune, la possibilità di presentare un'unica denuncia contro ignoti alla tenenza dei carabinieri di Dueville. Teoricamente, dovrebbero essere i singoli intestatari delle tombe a contattare i militari».

La condanna

Ferma la condanna del primo cittadino all'episodio che ha provocato l'indignazione di tutto il paese. «Neanche al cimitero si può stare in pace. Episodi del genere lasciano solo amarezza perché colpiscono uno tra i luoghi più sensibili per la comunità».

Da diversi mesi i "predoni del rame" non agivano nei cimiteri dell'Alto Vicentino per asportare il metallo che poi viene rivenduto. L'ultimo episodio risale al periodo tra la fine di giugno e l'inizio di luglio quando ignoti avevano messo in atto il furto di alcune grondaie della chiesa di San Michele al Monte, un edificio del XIV secolo che sorge nel camposanto sulla collina di Chiuppano.

Un colpo preceduto da un fatto analogo ai danni delle cappelle dello stesso cimitero. Come nel Comune chiuppanese, dove la lamiera in rame è stata rimpiazzata da un materiale più economico, anche a Montecchio Precalcino i provvedimenti saranno simili. «Non resta che acquistare dei vasetti in plastica», suggerisce il sindaco Parisotto. Quanto accaduto nel camposanto si aggiunge alle tante segnalazioni che i cittadini di tutto il Vicentino diffondono in merito a fiori rubati e oggetti lasciati sulle tombe e poi spariti.

Marco Billo

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