Una pila di pannelli di cartongesso ammassati da due settimane contro la vetrina di un negozio sfitto. Basterebbe questo a descrivere lo stato di degrado in cui versa Galleria Garibaldi. Ma bisogna aggiungere la sporcizia, la presenza di puzzolenti bidoni dell’umido all’ingresso di via Roma, una pericolosa vetrina rotta, i cinque negozi chiusi e altri due in procinto di andarsene, e un piano di riqualificazione fermo da due anni. Quello che un tempo era il salotto chic è ora un corridoio trasandato che sopravvive solo grazie all’attrattiva di alcune storiche botteghe e alla caparbietà dei negozianti che resistono nella speranza di veder partire i lavori di sistemazione. «Mi sono trasferita da piazzetta Rossi perché credevo fosse un bel passaggio - spiega Cinzia Vanzo del negozio di accessori “Fashion” - invece è sempre sporca, sia per la maleducazione che per la presenza dei piccioni». Ma anche di cani e vandali. «Si sta trasformando in un posto desolato - aggiunge Diego Franzan del bar “Le Barrique” - basta guardare l’ingresso di via Roma, con la grata rotta e i bidoni dell’immondizia. Il Comune dovrebbe fare qualcosa visto che, nonostante sia privata, io qui pago il plateatico». Le pessime condizioni della Galleria agevolano l’abbandono da parte di alcuni commercianti: è il caso del negozio di caramelle “Dolci Poci”, che a ottobre aprirà in Corso, così come quello di abbigliamento per neonati “Elsa Rizzo”, pronto al trasloco in piazza Scalcerle. «Se trovo da spostarmi vado via - afferma Andrea De Laurentis del negozio di videogiochi “No Gravity” - di certo dove i parcheggi sono gratuiti e comodi». L’umore tra i negozianti è pessimo, soprattuto ora che, al degrado ordinario, si è aggiunto quello straordinario. «Alcune settimane fa dal soffitto della Galleria è scesa acqua - spiega una commessa - e hanno rimosso i pannelli per verificare la gravità della perdita. Hanno abbandonato il materiale contro una vetrina e non si sa quando verrà ripristinata la copertura. Il Condominio Garibaldi, proprietario della Galleria, deve intervenire, prima che altri commercianti se ne vadano e la situazione diventi irrecuperabile». Il progetto di riqualificazione, datato 2013, da 100 mila euro, di cui 40 finanziati dal Comune, prevedeva la sistemazione della copertura e dell’illuminazione (ultimato a febbraio 2015), e l’eliminazione dei gradini e il rifacimento della pavimentazione. Ad oggi i tempi di questo secondo intervento non sono stati definiti, come spiega Leonardo Stefani, l’amministratore del condominio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA