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Zanè/Malo

La Romania restituisce il bambino "sequestrato"

Il “sequestro” del bambino si è concluso in Romania dopo un anno
Il “sequestro” del bambino si è concluso in Romania dopo un anno
Il “sequestro” del bambino si è concluso in Romania dopo un anno
Il “sequestro” del bambino si è concluso in Romania dopo un anno

Marco dopo un “sequestro” durato poco più di dodici mesi è tornato a casa. «Voglio stare con te, papà», gli ripeteva continuamente il bimbo dalla città romena di Braila dove la mamma lo aveva trattenuto a fine estate 2020 contro la volontà dell’uomo. Così mentre a Vicenza la cittadina romena di 29 anni, A.D., rischia il processo per sottrazione internazionale di minorenne dopo che il pm Alessandra Block ha chiuso le indagini contro di lei, il bambino di 6 anni ha potuto riabbracciare il padre, con cui poteva parlare solo attraverso il telefonino, e col quale grazie all’ordinanza del giudice Stefania Caparello è tornato a Malo e Zanè.
Determinante per la soluzione del caso è stata la sentenza del tribunale di Braila, cui si era rivolto l’elettricista C.F., 31 anni, tutelato dall’avvocata Francesca Rando. Il giudice romeno ha riconosciuto la piena validità del provvedimento della collega vicentina Caparello, che affidava in via esclusiva Marco (nome di fantasia) al padre. Questi si era subito recato in Romania per ricondurre in Italia il figlio che voleva tornare dai suoi amichetti a Zanè, con cui va a scuola.
«È stato un anno di sofferenza ma alla fine è prevalsa la giustizia - ha detto il genitore - Non mi sono mai rassegnato perché le condizioni in cui viveva mio figlio a Braila non erano buone. Tanto più dopo che la mia ex compagna lo aveva lasciato ai genitori ed era andata a Milano».

Le indagini condotte dalla procura berica e dall’avv. Rando per conto del padre, hanno stabilito che la mamma nel capoluogo lombardo si proponeva come accompagnatrice di lusso. Questo comportamento aveva ulteriormente allarmato il padre che aveva rotto gli indugi, essendo stato colto in contropiede. La riprova è data dalla circostanza che nel provvedimento firmato dal giudice Caparello la madre può vedere il figlio soltanto alla presenza degli assistenti sociali dell’Ulss 7. Nei giorni scorsi la donna ha presentato la domanda per rivederlo.

Il caso giudiziario era scoppiato dopo che nel luglio 2020 la famigliola si era recata a casa dei genitori della madre per le vacanze. La situazione già tesa tra i due compagni si era ulteriormente esacerbata e dopo un litigio A.D. aveva annunciato al compagno che non sarebbe rientrata in Italia e avrebbe tenuto con sé Marco. Il giovane con un impegno scritto aveva acconsentito che il bimbo si trattenesse fino a settembre, mentre lui era rientrato a lavorare nel Thienese. Una volta palese che l’ex compagna non avrebbe riportato Marco nell’Alto Vicentino, l’uomo ha depositato una querela per sottrazione internazionale di minorenne ed ha chiesto al tribunale civile l’emissione del provvedimento che gli consentisse di riabbracciare Marco. L’ordinanza del giudice è stata accolta in Romania e il bambino è stato restituito al padre. Il “sequestro” si è così concluso. 

Ivano Tolettini

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