Da collezionista di militaria, soprattutto della prima guerra mondiale, a sarto che confeziona uniformi per le rievocazioni, ma soprattutto cultore di una memoria storica che sta trasmettendo ai giovani. Giovanni Spagnolo, 65 anni, è un grande appassionato di storia fin da bambino. Aveva dieci anni quando, con il fratello Adriano, esplorava porticati e granai per scovare e raccogliere oggetti abbandonati che raccontavano la guerra. Una passione che prese piede soprattutto da quando, nel 1968, il nonno paterno Gio Batta fu insignito del titolo di cavaliere di Vittorio Veneto.
Una passione che parte da lontano
Ma fu per lui anche una costante ricerca storica, favorita dalla possibilità di leggere la Domenica del Corriere nell'osteria di famiglia, a Rozzampia. «Nel '68 uscirono tutte le ristampe delle copertine di Achille Beltrame - ricorda Spagnolo -. Settant'anni tra cronaca e storia nelle immagini del grande illustratore. Me la divoravo quella rivista, e intanto cresceva il mio interesse storico».
E si faceva strada la voglia di mettere insieme una collezione. «In quegli anni nessuno buttava niente e quindi valeva la pena approfittarne. Quando, ad esempio, con mio fratello, scoprivo davanti a qualche casa un telo militare, ne offrivo uno di nylon in cambio. E pian piano abbiamo recuperato molti oggetti da consegnare alla memoria».
Da appassionato a collezionista
Ricercatore storico, dunque, approfondendo studi e visitando musei, e ben presto collezionista di cimeli che ha iniziato a esporre nelle mostre, soprattutto per le celebrazioni del centenario della Grande Guerra. Ha quindi costituito un gruppo di collezionisti e poi di rievocatori. «Abbiamo formato il gruppo “Rievocatori storici Monte Pasubio” nel 2002 in occasione della festa degli Alpini a Thiene ed ora la nostra attività di divulgazione storica e di animazione è molto richiesta, perfino dalla Rai».
Spagnolo, che ha anche collaborato con il regista Dennis Dellai mettendo a disposizione uniformi e accessori militari per i suoi film, ora fa parte dell'associazione “IV Novembre” di Schio, che ha la sua sede simbolica al forte Rivon sul Monte Novegno. Un sodalizio che ripropone spesso, con la presenza di rievocatori in divise d’epoca, situazioni e momenti di vita di trincea della Grande Guerra. Giovanni Spagnolo, nel suo gruppo di rievocatori, coinvolge in particolare giovani dai 15 ai 25 anni. E per loro, qualche volta, diventa anche sarto. «In effetti confeziono qualche uniforme, italiana o austroungarica, curando l'intero abbigliamento nei minimi dettagli, copricapo, spalline, medaglie, gradi, distintivi e scarpe in cuoio, il tutto contestualizzato al periodo storico di interesse».
«Le rievocazioni in costume rappresentano un divertimento sano per i ragazzi - aggiunge -, come le uscite recenti al cimitero austro-ungarico in località Crosati a Tonezza e ai cento anni del monumento ai Caduti della Grande Guerra in piazza Silva a Marano. Abbiamo una stanza magazzino dove teniamo il materiale, che viene spesso prestato per animare i momenti celebrativi». Spagnolo è anche molto attivo nelle visite guidate dove illustra manufatti, trincee e gallerie che sono state recuperate, e va nelle scuole a far conoscere i fatti del conflitto e le relazioni con il territorio.