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FARA VICENTINO

Pensionato taglia 19 ulivi. «L’ho fatto per rabbia»

L’ex proprietario del terreno è stato denunciato dai nuovi titolari: danni ingenti. «Sono stato rovinato dalle banche»
Via Colombare, il terreno in cui sono state tagliate le 19 piante di ulivo
Via Colombare, il terreno in cui sono state tagliate le 19 piante di ulivo
Via Colombare, il terreno in cui sono state tagliate le 19 piante di ulivo
Via Colombare, il terreno in cui sono state tagliate le 19 piante di ulivo

Ha tagliato 19 piante di ulivo da un terreno che in passato era di sua proprietà. «L’ho fatto per rabbia», si è giustificato il pensionato, che è stato denunciato dai carabinieri forestali ed è finito sotto inchiesta. Avrebbe creato un danno stimato fra i 40 e i 50 mila euro, ma si giustifica spiegando che non sapeva «che quel terreno non era più mio».

È quanto accaduto nelle scorse settimane sui colli di Fara

Protagonista Fiorenzo Reato, 73 anni, che vive a due passi da quel fondo, in via Colombare, non lontano dai nuovi proprietari, Giovanni Segalla e Mariuccia Zanini. Questi ultimi, quanto mai scossi, oltre ad avere informato il 112 si sono fatti assistere dall’avv. Deborah Squarzon, mentre Reato, tutelato da un legale d’ufficio, avrà modo di farsi interrogare e di spiegare le sue ragioni agli inquirenti.

Il racconto

«Erano le 9 - ha raccontato Zanini ai militari del nucleo dei forestali di Conco, competente per territorio - ed ero nell’orto, quando ho sentito il rumore di una motosega. Ho visto il mio vicino Fiorenzo che tagliava i nostri ulivi. Gli ho chiesto cosa stesse facendo, gli ho intimato di fermarsi e mi sono avvicinata, ma una pianta tagliata mi è finita addosso e sono rimasta, oltre che sconvolta, ferita». La pensionata, che poi si è recata al pronto soccorso a farsi medicare (prognosi di 5 giorni), ha avvisato il marito, che era poco lontano. Ma ormai tutti gli ulivi, piantati fra i 15 e i 20 anni d’anni prima, erano a terra.

La famiglia Segalla spiega di aver regolarmente acquistato quel terreno, con gli alberi, nel maggio scorso, partecipando ad un’asta del tribunale, e di aver sempre avuto buoni rapporti con il vicino, fino a quel momento.

«È colpa della banche»

«Ho 73 anni e ho sempre lavorato - spiega Reato - e mi trovo senza niente. Colpa delle banche, che mi hanno rovinato». Il pensionato racconta di aver piantato personalmente quegli ulivi, di aver coltivato quel fondo da decenni. «Non sapevo che fosse formalmente di proprietà dei miei vicini - precisa -. Quella mattina ero andato come al solito a lavorare la terra, e mi sono accorto che era stata realizzata una strada sul terreno. A causa di ciò, la raccolta delle olive diventa, se non impossibile, molto problematica. Mi sono sentito umiliato e mi è venuto un momento di rabbia e con la motosega ho tagliato tutto. Ho sbagliato, ma provate a mettervi al mio posto». Sta di fatto che Reato, già in difficoltà economiche, avrebbe causato un danno ingente.

«Sono stato rovinato dalle banche perché mi hanno concesso dei fidi - ricostruisce - sapendo che non li potevo onorare. Così mi hanno attivato, uno dopo l’altro, 13 conti correnti, ciascuno per coprire il passivo di quello prima, fino a che la situazione è precipitata ed ho dovuto mandare quel terreno all’asta. Non ero a conoscenza del fatto che fosse stata aggiudicata».
Quale che sia la ricostruzione del pensionato, resta il fatto che secondo i carabinieri (intervenuti quella mattina in via Colombare) avrebbe distrutto quel piccolo uliveto. I proprietari potrebbero chiedergli i danni, dopo che si sono ritrovati nel giro di pochi minuti le 19 piante a terra. 

Diego Neri

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