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L'incidente aereo

Elicottero precipitato «probabilmente colpito da un fulmine». La fidanzata del pilota: «Il volo ti ha portato via da me»

L'elicottero della società thienese Avio Helicopter; a destra, il pilota Corrado Levorin, 33 anni
L'elicottero della società thienese Avio Helicopter; a destra, il pilota Corrado Levorin, 33 anni
L'elicottero della società thienese Avio Helicopter; a destra, il pilota Corrado Levorin, 33 anni
L'elicottero della società thienese Avio Helicopter; a destra, il pilota Corrado Levorin, 33 anni

Doppia inchiesta sulla strage. La procura di Lucca ha aperto un fascicolo per disastro colposo, senza indagati; e accertamenti sono stati avviati anche dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che ha inviato sul luogo dell'incidente un proprio ispettore. L'obiettivo è fare chiarezza sulla caduta dell'elicottero della società thienese Avio Helicopter sparito dai radar giovedì durante un temporale e rinvenuto bruciato nella giornata grazie alla segnalazione di un escursionista. 

A perdere la vita, con i 6 passeggeri, Corrado Levorin, 33 anni, originario di Polverara, dove vivono ancora oggi i genitori, ma da qualche anno si era trasferito a vivere a Padova, nel quartiere Forcellini. Abitava in un appartamento proprio sopra a quello della ragazza che è poi diventata la sua fidanzata, Maria Elisa Delle Fave, che ha affidato a Facebook un toccante messaggio rivolto al compagno accompagnato da una foto di loro due, insieme, a bordo di un elicottero. «Questa foto è stata scattata quando mi hai portato a volare la prima volta, hai da subito messo in chiaro il tuo amore per l’elicottero e questo amore ti ha portato via da me… Sei stato un uomo speciale, un uomo unico e tutti coloro che ti hanno conosciuto sanno quanto fossi eccezionale e sono tutti qui a salutarti…Amore sarà difficilissimo andare avanti senza le tue coccole, i tuoi bacini, i tuoi occhi, le tue carezze, il tuo russare, l’aspettarti a casa da lavoro… Ci sarai per sempre nel mio cuore, accompagnami ovunque tu sia, come hai sempre fatto in questi fantastici anni insieme…».

Corrado era un pilota di elicotteri professionista. Aveva studiato alla Scuola nazionale elicotteri "Guido Baracca" di Lugo di Romagna, dove aveva ottenuto la licenza di pilota commerciale di elicotteri. Per diversi anni era stato istruttore di volo alla scuola Asd Ala Salese di Santa Maria di Sala. Poi, da un paio d'anni, era dipendente della società di Thiene, dove si occupava del trasporto di persone in elicottero. Oltre al volo altra grande passione di Levorin era il basket. Fin da piccolo aveva gravitato in squadre come Virtus Padova, Due Stelle Brugine, Limena e Vigonza. Poi, nel 2016, insieme a un gruppo di amici, aveva contribuito alla nascita dell'Atletico Modigliani, prendendo poi parte a due campionati di Seconda Divisione.

«Noi addetti ai lavori sapevamo già che cosa era avvenuto. Quando succede una cosa del genere al 95% dei casi non hai scampo. Poi speri, è ovvio». Igor Caboni, tecnico della Avio srl di Thiene, spiega così la tragedia. Si conoscevano da 5 anni ma da due lavoravano a strettissimo contatto. Levorin guidava, mentre Caboni, collega ma soprattutto amico, e a sua volta pilota, gli faceva da tecnico. Igor si era precipitato a Pavullo nel Frignano, dove era stata allestita la base per i soccorsi e dove coi genitori e la fidanzata di Corrado ha seguito le ricerche fino al momento più tragico: il ritrovamento dei sette corpi senza vita, alcuni dei quali carbonizzati. «Ero insieme ai famigliari. Non si può neanche immaginare la sofferenza, erano distrutti. Corrado era il loro unico figlio. Io e lui non eravamo solo colleghi. Eravamo anche amici, fratelli. Passavamo giornate intere assieme. Avevamo trasportato in elicottero i direttori di gara durante il Giro d'Italia, poi eravamo stati al gran premio di Imola. Io gli facevo da tecnico, di solito si viaggia con un tecnico elicotterista, che si occupa delle operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, controlla e da l'ok prima del decollo e verifica il perimetro durante l'accensione. Corrado questa volta era da solo con i sei passeggeri. Doveva solo rientrare da Lucca a Treviso». Secondo Caboni l'elicottero è stato colpito da un fulmine. «È l'unica spiegazione al blackout improvviso, al fatto che si siano interrotte le comunicazioni e che Corrado non sia riuscito a lanciare il Mayday. Nessun guasto, l'Agusta era stato revisionato una settimana fa».

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