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Lugo

È morto a 80 anni Bortolino Pozza, il meteorologo "di casa nostra"

di Chiara Ferrante
Operaio con la passione delle previsioni, sparava con i cannoni anti grandine ed era un riferimento anche per le istituzioni

Lugo saluta l'uomo che comandava il tempo, Bortolo Pozza, per tutti Lino. Era conosciuto come il Bernacca dell'Alto Vicentino, richiamando il meteorologo che annunciava le previsioni in tv. Il Bernacca nostrano, invece, per oltre 50 anni ha gestito volontariamente, per conto della comunità montana dall'Astico al Brenta, la stazione meteo di Monte Cavallo.

Pozza aveva 80 anni

Ottant'anni, lascia la moglie Bruna, 4 figli e gli amati nipoti, fra cui don Marco.«La meteorologia è stata una grande passione. Ha gestito la stazione meteo da casa anche se - racconta il nipote Sandro Pozza - dal '63 ha lavorato come operaio in cartiera Burgo». Con studi da autodidatta, ha costruito in casa un laboratorio diventando punto di riferimento per il territorio. Era incaricato di attivare a distanza i sette cannoni antigrandine posizionati nella fascia Pedemontana. Nel 2012 l'amministrazione comunale gli consegnò un riconoscimento in qualità di "testimone delle sane tradizioni contadine e pioniere del nuovo con la gestione di una stazione meteo e delle difese antigrandine".

Una vita spesa al servizio della comunità

«Per tutti era colui che salvava i campi, l'uomo che comandava la natura, che lanciava i razzi che disintegravano la grandine trasformandola in pioggia. Una figura silenziosa, quasi eremitica, di poche parole».Pozza era sempre a disposizione del suo paese, una terra che ha difeso e amato con il lavoro nei campi, con la passione dei cieli, con l'impegno attivo anche all'interno dell'amministrazione alla fine degli anni Novanta. Nel '98 la nomina a Cavaliere della Repubblica dal presidente Scalfaro. Primo di 4 figli, per tutta la vita Lino ha abitato nella stessa casa, a Monte Cavallo, contrada di 40 abitanti di cui è stato memoria storica. «Qui è nato ed è morto - prosegue il nipote - e dal suo laboratorio partirà per l'ultimo saluto». La stazione meteo è stata attiva fino a pochi anni fa. «Era tappa obbligata per le scolaresche. A lui si rivolgevano le istituzioni. Nel '91, per organizzare la visita a Vicenza di papa Giovanni Paolo II, la prefettura chiese a mio zio le previsioni. Si temeva pioggia ma assicurò l'asciutto. E così fu».

Ha continuato a studiare con grande passione

Era attivo anche un numero fisso: le persone potevano telefonare e rispondeva la voce di Bortolo con il racconto del meteo del giorno. Nemmeno l'avvento di internet ha cambiato le cose. Bortolo ha continuato con passione gli studi, al passo con i tempi e con uno stile che lo ha contraddistinto. Alpino nel sangue, ha vissuto con grande devozione e fede. «Ci ha sempre raccontato dello zio Antonio, frate scomparso nel '30 a 19 anni, ed era fiero di mio fratello». È stato il nipote don Marco Pozza, parroco del carcere di Padova, a celebrare i funerali, oggi alle 14.30 nella chiesa di Lugo, partendo dalla casa in via Cavallo di Sotto. «Se ai bambini spiegassimo che non si muore ma "si è andati avanti" anche la morte ci sarebbe meno estranea. E i morti continuerebbero a far parte della nostra storia», ha scritto don Marco.

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