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Un ostello per pellegrini nei chiostri medievali

Nei chiostri medievali è stato  ricavato un ostello
Nei chiostri medievali è stato ricavato un ostello
Nei chiostri medievali è stato  ricavato un ostello
Nei chiostri medievali è stato ricavato un ostello

Un ostello da 14 posti incastonato in uno dei gioielli artistici e architettonici della città. Si è conclusa, a Schio, la seconda fase dell'intervento di ristrutturazione della chiesa e dei chiostri di San Francesco. In particolare, gli ultimi lavori hanno riguardato il grande appartamento che si trova nel complesso quattrocentesco, il quale è stato trasformato in una struttura che potrà accogliere e ospitare pellegrini e turisti. L'intervento è stato finanziato dall'amministrazione comunale e dai fondi del progetto europeo Romea Strata, che vede il Comune di Schio come capofila. Nell'antico complesso è stato dunque sistemato uno spazio che oggi può contare su 14 posti letto, due bagni, una cucina, una sala da pranzo, un'area ricreativa: un “ospitale”, insomma, dove potranno trovare rifugio e ristoro in primo luogo i pellegrini impegnati nel percorso della Romea Strata. L'immobile rimane comunque nelle disponibilità del Comune, il quale non esclude che l'ostello possa andare ad accogliere anche turisti impegnati in altri tipi di visite, legate non solo al turismo religioso che pure in città, fra santa Giuseppina Bakhita e culto mariano a Poleo, rappresenta una buona fetta delle presenze . L'investimento per la ristrutturazione e gli arredi, costato circa 70 mila euro, è stato finanziato per metà dal progetto Romea Strata e per metà dall'Amministrazione scledense. A breve partirà la promozione dell'iniziativa, con la pubblicazione di tutti i dettagli sul portale turistico Visit Schio e sul sito del progetto legato al cammino di fede. «È un passo importante, in quanto Schio è il Comune capofila del progetto Romea Strata – sono le parole del sindaco Valter Orsi -, ma anche una città-posta in cui i pellegrini possono trovare alloggio e, ad esempio, per chi viaggia in bici, assistenza tecnica. In più, qui i viaggiatori possono scoprire luoghi di ristorazione e la città può fare da crocevia per altri luoghi di visita». In questo modo, in sostanza, Schio potrebbe fare da punto di riferimento verso altre bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio. La realizzazione dell'ostello segue il restauro della chiesa di San Francesco e precede una terza fase di interventi nel complesso, con investimenti per qualche centinaio di migliaia di euro. I nuovi lavori, che sono attualmente in fase di progettazione, andranno ad interessare sempre i locali dei chiostri, soprattutto quelli ospitanti il Museo dei trenini, e riguarderanno gli impianti, i serramenti, le facciate esterne e alcune sale che saranno poi a disposizione del Comune. Oggi i chiostri ospitano diverse realtà cittadine, tra cui associazioni d'arma e l'Accademia musicale; in un'ala del complesso si svolgono le attività dell'indirizzo agro-ambientale del Cfp Salesiano. «Siamo partiti con il piede giusto, incasellando una serie di progetti che alla fine porteranno alla rigenerazione completa di questo patrimonio – conclude il primo cittadino -. Abbiamo già i progetti per far rivivere questi spazi, con idee anche per le parti meno utilizzate». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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