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Schio

Sassolini e strette di mano. Così si chiude l'era Orsi

La minoranza non ha risparmiato attacchi al sindaco richiamando il manifesto della comunicazione non ostile

Che l'ultimo consiglio comunale di questa legislatura fosse l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, lo si era capito già da prima dell'ordine del giorno, con le precisazioni della vicesindaca Cristina Marigo (candidata alle elezioni) dopo l'interrogazione di Carlo Cunegato sul centro antiviolenza. Il presidente Sergio Secondin apre la seduta e invita i consiglieri a prendere posto: quattro ore e mezza di polemiche e botta e risposta.

Non volano stracci, qualche attacco sì. Ci sta, visto che tra qualche settimana si vota. Il momento cardine della riunione è al punto 6, quando l'assessore al bilancio Trambaiolo legge il rendiconto dell'anno 2023. Da lì parte una discussione di due ore e mezza tra opposizioni e il sindaco. Si parla di tutto: trasporto pubblico, stazione e passaggio a livello, edifici abbandonati, istruzione e servizi per gli anziani. Poi la comunicazione. «Nel 2020 abbiamo proposto di aderire al manifesto della comunicazione non ostile - ricorda Giulia Andrian, capogruppo Pd - fu approvata all'unanimità, ci auguriamo che porti ad un modo di comunicare corretto e cordiale».

Orsi replica. «La invito a riascoltare le registrazioni degli ultimi consigli comunali e a rileggere quanto avete scritto, per capire se rispettano le norme di non ostilità: bisognerebbe dare gli esempi, ma a volte la politica non ci riesce». Qualche dato e qualche attacco. «Mi hanno insegnato a rispettare il lavoro degli altri, è brutto che qualcuno con cui hai cooperato dica che questa amministrazione non ha fatto niente. Il sindaco deve parlare quando vengono dette delle fregnacce», le parole di Orsi. Chi vuole intendere, intenda. La diatriba sui termini continua. Interviene Maura Fontana, eletta con Noi Cittadini e uscita in polemica. «Sorrido, proprio io, quando sento parlare di comunicazione non offensiva, e su questo sorvolo, ma credo che molti abbiano capito». Mentre maggioranza e minoranze discutono, due spettatori abbandonano la diretta streaming: qualcuno si collegherà più tardi. Poi prende la parola Bandolin, consigliere leghista almeno fino a giugno, non contento che un candidato sindaco definisca Schio "un paesotto".

Il riferimento è a Cristiano Eberle, che corre per il centrosinistra. Poi si parla di scuola: da sinistra, ma nei banchi alla destra del presidente, l'accusa è quella di aver generato una povertà educativa. Risponde Anna Donà, assessore all'istruzione. «Non penso che abbiamo opinioni diverse, penso che proprio non ci capiamo». Pausa. Poi riprendono i lavori, ma il grosso è stato detto. L'ultimo intervento di Orsi chiude il mandato e lancia la campagna elettorale. «Colgo l'occasione per ringraziare tutti i consiglieri e gli assessori, a volte i nervi sono stati messi alla prova, ma questo è anche il pepe della politica. Il prossimo è un periodo di confronto vero sulle visioni della città, nell'ottica di un pensiero comune, il bene della comunità". Secondin ringrazia e saluta. Parte l'applauso. Bella l'immagine finale, con la stretta di mano tra sindaco e consiglieri di opposizione.

Edoardo M. Francese

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